Minetti senza pace: lite con la collega alla toilette

MilanoDall'assalto dei fotografi che l'aspettavano ai margini della passerella dove domenica ha sfilato in costume da bagno in uno degli appuntamenti più seguiti della settimana della moda milanese, alla rissa di ieri mattina nella toilette del Pirellone, la sede del consiglio regionale della Lombardia dove la bella Nicole Minetti (nel tondo) continua a occupare il suo seggio. E anche questa volta la rete impazzisce di fotografie e resoconti dell'ultima vicenda di un'ex igienista dentale dirottata sulla politica e ormai destinata comunque a finire in prima pagina. Scatenando infiniti dibattiti tra sostenitori a oltranza e inorriditi.
Ieri, dunque, la nuova pagina dell'infinito feuilleton che tra gossip e palazzi della politica e non solo continua ad aggiungere capitolo a capitolo, nemmeno dietro ci fosse un sapiente scrittore di romanzi. Rosa, visto che questa volta si narra di un duello rusticano tra donne, un battibecco come solo l'impeto femminile sa innescare. L'ambientazione, come detto, non è l'aula dell'assemblea regionale, ma i bagni. Proprio quelli dove solo qualche settimana fa proprio la Minetti fu inseguita da giornalisti e telecamere inutilmente a caccia di una dichiarazione sulla possibilità delle sue dimissioni dopo che anche all'interno del Pdl erano aumentati i malumori per la sua presenza in un gruppo ormai insofferente all'ennesima ondata di pubblicazioni su giornali e siti internet delle intercettazioni con a tema le cene di Arcore.
E se allora in bagno la Minetti non proferì parola in attesa di un incontro chiarificatore con Silvio Berlusconi, questa volta ha parlato eccome di fronte ad Elena Donazzan, la brava assessore Pdl del Veneto, arrivata in Lombardia per presentare insieme al consigliere regionale lombardo Vittorio Pesato la Rete dei patrioti, un nuovo contenitore che all'interno del Pdl si propone di organizzare un'assemblea ri-costituente del centrodestra. Nel bagno il casuale incontro che si trasforma in uno scontro davanti ai lavandini. «Mi sono presentata - racconta poi la Donazzan - e le ho detto che si deve dimettere». Richiesta che la Minetti si deve ormai sentir ripetere ogni giorno come un mantra. «Ci mette in imbarazzo e mette in imbarazzo le donne - aggiunge la consigliera veneta che racconta di essere fieramente una patriota perché una nata sotto il Grappa non può non esserlo - La politica non è il suo mestiere». Un graffio doloroso, ma non per la Minetti che qualche testimone della racconta non essersi per nulla scomposta. «Dimissioni? Non ci dormo la notte...», avrebbe risposto ironicamente e un po' sprezzante. «All'inizio mi ha guardato con un po' di timore - conferma la Donazzan - Ma poi ha fatto un bel sorriso sfrontato e mi ha detto: “Sai, non ci dormo la notte”». Con la Minetti che, interpellata a margine della seduta del consiglio dove si discuteva della caccia a peppole e fringuelli, ha proseguito assicurando di non essere per nulla turbata e ancora piuttosto sarcastica.

«Quale conversazione? Non penso saprei nemmeno riconoscere quella persona - ha spiegato - Che cosa dovrei commentare? Ho sentito dei rumori, evidentemente qualcuno aveva mal di pancia...». La Donazzan non cede di un passo. «Io - ribatte - la prima volta ho preso 7mila preferenze, la seconda 15mila e la terza 20mila. Non credo che gli elettori siano tutti scemi».

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