La Foxconn, è tornata nell'occhio del ciclone. Dopo essere stata sotto i riflettori per la serie di suicidi avvenuti nel 2010, il colosso dell'elettronica ha dovuto ammettere le accuse che gli erano state rivolte da organizzazioni non governative di Hong Kong e dalla stampa cinese, e cioè che in un suo stabilimento in Cina vengono impiegati studenti 14enni di istituti tecnici sottopagati. La legge vieta il lavoro ai minori di 16 anni.
La Foxconn appartiene alla taiwanese Hon Hai Precision Industry ed è una delle più grandi produttrici del mondo di componenti per l'alta tecnologia. Dalle sue fabbriche escono tra l'altro gli iPhone e gli iPad della Apple e alcuni dei prodotti più popolari della Dell, della Sony e della Hewlett-Packard.
Dopo le denunce sul lavoro minorile e sull'uso intensivo di stagisti non pagati, l'impresa ha svolto un'inchiesta nelle sue fabbriche cinesi. «L' indagine - si legge nel comunicato emesso a Taipei - ha indicato che gli stagisti, di età compresa tra i 14 e i 16 anni, hanno lavorato nella nostra fabbrica per circa tre settimane».
La fabbrica alla quale fa riferimento il comunicato è quella che si trova a Yantai, nella provincia nordorientale dello Shandong. Passi sono stati intrapresi, prosegue il comunicato, «per riportare immediatamente gli stagisti nelle loro istituzioni educative».
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