Nuova tragedia con mistero al largo dell'arcipelago di Los Roques, paradiso venezuelano delle vacanze colpito dalla maledizione degli aerei per turisti che spariscono nel nulla. Questa volta a bordo di un velivolo disperso c'era Vittorio Missoni, erede della famosa casa di moda, con la sua compagna e un'altra coppia di amici. Nel 2008, sulla stessa rotta e sempre il 4 gennaio sparì un altro velivolo con 8 italiani, mai più ritrovati.
L'ultimo contatto del piccolo aereo di turismo decollato dall'arcipelago di Los Roques è avvenuto alle 11.30, ora locale, di venerdì. Non era stata segnalata alcuna anomalia. Il velivolo si trovava a circa 10 miglia dall'arcipelago e dopo è scomparso dai radar. A bordo, oltre al primogenito della casata Missoni, c'era la compagna Maurizia Castiglioni e due amici italiani, Elda Scalvenzi e Guido Foresti. Ai comandi si trovavano il capitano Hernan Merchan, che sembra sia sulla settantina e Josè Fernandez di 45 anni.
Il decollo dall'aeroporto della Gran Roque, l'isola turistica dell'arcipelago, è avvenuto regolarmente, anche se all'orizzonte si intravedeva l'avvisaglia del maltempo. La destinazione era lo scalo internazionale Simon Bolivar, di Maiqutia a una ventina di chilometri da Caracas, la capitale del Venezuela.
L'aereo, sigla YV2615, è un Britten Norman Bn-2A Islander a elica, con 44 anni e 9 mesi di longevità. Un'età elevata che fa suonare il primo campanello d'allarme. «Le piccole compagnie che garantiscano la tratta da Los Roques alla terraferma puntano molto al profitto e poco alla manutenzione. Si tratta spesso e volentieri di trabiccoli che cadono in media ogni 4 anni per malfunzionamenti», spiega una fonte del Giornale che ha lavorato per lo Stato italiano in Venezuela.
«Non escludiamo alcuna possibilità. Il ministero degli Esteri sta facendo tutto il possibile e noi continuiamo a sperare che siano sopravissuti» dice al telefono al Giornale Angela Missoni, sorella del disperso. La «speranza», che in molti coltivano è quella di un rapimento, magari lampo, che in Venezuela sono frequenti. Le autorità venezuelane si sono concentrate subito sulle ricerche in mare. Nel pomeriggio si è mobilitata la Protezione civile con le motovedette della Cuardia costiera e 30 uomini divisi in gruppi di dieci. Anche la flottiglia privata locale è stata allertata. Il ministro degli Interni, Nestor Reverol, ha inviato in zona due aerei, un elicottero e sta arrivando la nave di ricerca Guaicamacuto. Fino a ieri sera, purtroppo, non c'erano novità, ma i fondali sono profondi e frastagliati.
Altri due italiani, Giuseppe Scalvenzi e Rosa Apostoli, sono dei miracolati. Parenti degli amici dei Missoni a bordo dell'aereo disperso avevano passato le vacanze da Natale a Los Roques insieme agli altri, ma sono partiti più tardi. «Il volo di Vittorio e mio cognato era privato e all'andata non ha avuto alcun problema - sostiene Rosa, la sopravvissuta -. Quando sono decollati all'orizzonte si vedeva un po' di temporale, ma nulla che facesse prevedere un disastro del genere. La nostra speranza è che sia accaduto qualcosa di diverso e che stiano bene».
Il sito Viaggiare sicuri della Farnesina parla chiaro: «Rivolgersi esclusivamente ad agenzie turistiche conosciute qualora si volessero effettuare escursioni aeree, in particolare sugli arcipelaghi prospicienti le coste venezuelane. I velivoli a uso turistico, specie se di ridotte dimensioni, sono spesso coinvolti in incidenti provocati anche dalla scarsa manutenzione». Secondo il quotidiano di Caracas El Universal l'aereo è della società Albatross airlines. Sul sito, però, i velivoli sono di altro tipo, soprattutto Cessna.
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