Qatargate

Quel "buco" nei conti di Panzeri: spariti 100mila euro

All'appello mancherebbero ben 100mila euro rispetto ai contanti trovati a luglio nell'appartamento dell'ex eurodeputato del Pd

Quel "buco" nei conti di Panzeri: spariti 100mila euro

I contorni del Qatargate si fanno sempre più ruvidi. Giorno dopo giorno si susseguono indiscrezioni e aspetti di rilievo che connotano di ulteriore vergogna uno scandalo che sta interessando le istituzioni europee. Al centro delle indagini del caso sono finiti non solo i ruoli svolti dai principali personaggi in campo e la presunta rete di corruzione, ma anche i soldi che avrebbero giocato un ruolo di assoluta importanza. In tal senso è spuntato un mistero che interesserebbe uno dei tanti protagonisti della vicenda.

Il "buco" sui soldi di Panzeri

A darne conto è il Corriere della Sera, che parla di un mistero in riferimento ai soldi di Antonio Panzeri. Il quotidiano ha riferito che nel mese di luglio gli 007 belgi avrebbero ritrovato ben 700mila euro nell'appartamento di Bruxelles dell'ex eurodeputato del Partito democratico. Ma a distanza di circa cinque mesi all'appello mancherebbero circa 100mila euro rispetto a tutti quei contanti che sarebbero stati rinvenuti in estate. Che fine avrebbe fatto quel denaro?

Di questo potrebbe occuparsi la Procura della Repubblica di Milano anche perché, notizia recente, non è da escludere né l'apertura di un'indagine autonoma né che l'accusa di riciclaggio possa essere formulata pure nel capoluogo lombardo. E sulle tracce dei presunti 100mila euro mancanti potrebbe mettersi al lavoro Fabio De Pasquale che guida il dipartimento Affari internazionali.

La caccia alle "mazzette"

I tempi di un eventuale fascicolo non sono certi. Allo stato attuale la magistratura milanese sta seguendo le indicazioni arrivate dal Belgio senza provvedere a sequestri di iniziativa (che comunque dovrebbero passare al vaglio di un giudice), restando in attesa di possibili nuovi segnali da Bruxelles. In linea generale il sospetto degli inquirenti è che il fattore soldi non si limiti ai sacchi di contanti trovati.

Non a caso sarebbe già scattata una serie di accertamenti su alcuni dei sette conti correnti italiani che la Guardia di Finanza starebbe acquisendo. Il tutto sarebbe partito dalla magistratura di Bruxelles, che vuole vedere chiaro sui possibili movimenti sospetti. In questa prima fase si parla di "cifre consistenti", anche se non si ha ancora una quantificazione numerica precisa.

I conti correnti sarebbero riconducibili pure ad Antonio Panzeri e a Luca Visentini, segretario generale della confederazione internazionale dei sindacati.

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