Monti: il governo precedente ha fatto molto per le riforme "Ma ora bisogna fare di più"

Il premier accelera: "Le future generazioni rischiano di pagare i conti di governi di decadi fa". Poi si sfoga: "Sei mesi al governo sono peggio di dieci anni in Ue"

Monti: il governo precedente ha fatto molto per le riforme "Ma ora bisogna fare di più"

Dopo aver ripetuto che l'Italia soffre la crisi soprattutto perché per troppo tempo è stata ignorata, Mario Monti precisa che anche il governo precedente "ha fatto molto" per quanto riguarda le riforme strutturali. Questo però non esclude che "l'Italia dovrà fare di più". Nonostante questo, il premier teme che le future generazioni paghino "il prezzo dei governi di tanti, tanti anni fa, decadi fa". Per questo è importante ora "non dire di sì a tutto", a costo di fare scelte impopolari. Cosa che non accade in Europa, dove la crisi della politica è stata causata dalla "combinazione dei media che aumentano la percezione di breve periodo dell’opinione pubblica e portano i politici di molti paesi ad essere sempre meno leader e sempre più follower, che rifuggono da decisioni impopolari".

"Il nostro governo è convinto della qualità e della virtu della disciplina di bilancio", aggiunge il presidente del Consiglio sottolineando che "abbiamo un obiettivo concordato con l’Ue, cioè quello di arrivare al pareggio di bilancio nel 2013, abbastanza in anticipo rispetto agli Stati membri". Una politica che trova la sua applicazione nel Fiscal compact: "Spero sia trasparente e possa rendere più rigorose le politiche di bilancio dei vari Stati". Per Monti, infatti, l'Unione europea "ha bisogno di un nuovo compromesso" tra i paesi favorevoli alle regole di mercato e i paesi che invece tendono a tutelare anche lo stato sociale.

Del resto il premier, così come il commissario europeo Michel Barnier, è convinto che "il mercato unico può essere la prima vittima della crisi ma che può anche essere la sua prima via di uscita: questo è esattamente quello che penso anch’io".

Poi si lascia andare a un piccolo sfogo: "Sono molto più lunghi sei mesi al governo nazionale che dieci anni nelle istituzioni europee".

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