Sei giorni fa è morta in ambulanza durante il trasporto dall'ospedale a casa, dopo che i medici l'avevano dimessa perchè per lei, Grazia Bruno, 68 anni, malata di tumore al pancreas, non c'era più nulla da fare. Non la pensano così i figli della donna, che da sei giorni la vegliano nella loro abitazione di Villagrazia di Carini, nel Palermitano., convinti che si tratti di morte apparente. Il cadavere è dentro una bara aperta e riceve l'attenzione che si riserva ai vivi: una coperta ben rimboccata, i termosifoni della stanza a una temperatura confortevole. Ma soprattutto, la vigilanza è costante, in attesa che il corpo della donna dia un segnale di vita. La determinazione dei figli a non mollare, si basa su alcuni dati inconsueti: colore roseo, mancanza di rigor mortis e temperatura corporea che non è scesa. I medici hanno certificato la morte: l'elettrocardiogramma è piatto. Ma i figli insistono: «Non vogliamo seppellire nostra madre viva, aspettiamo il medico legale della procura che venga a dirci che è veramente morta: non c'è nessuna traccia di decomposizione», dice Francesco Passalacqua, figlio di Grazia Bruno. I figli sostengono di aver parlato del caso con alcuni medici: «Ci hanno detto che è possibile che non sia morta». Ma il professor Paolo Procaccianti, del Policlinico di Palermo, non ha dubbi: «Oggi non è possibile commettere errori.
É morte cerebrale quando il cuore smette di battere per 20 minuti». Il sindaco Giuseppe Agrusa comunque è disposto ad aspettare non oltre domattina: «Se la salma non sarà al cimitero farò un'ordinanza per seppellire il cadavere».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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