RomaSilvio resta. Mai con Casini. E Fini per carità. Se la decisione fosse nelle mani dei web-sostenitori, Berlusconi dovrebbe candidarsi per acclamazione. E Fini e Casini, che rimangano dove stanno, «nel limbo».
Forse il motivo è che non ci credeva quasi nessuno. Ma ieri gli elettori del Pdl che scrivono sul sito forzasilvio.it, cassa di risonanza degli umori pidiellini, sono rimasti attoniti, spiazzati dal passo indietro annunciato dall'ex premier perché prenda vita una grande aggregazione di moderati in opposizione alla sinistra.
Giambattista Colangelo, da forzasilvio.it: «Caro presidente, è difficile trovare un altro Berlusconi, se non si candida lei non saprei proprio chi votare, auguri». Angela Fusco: «Per carità presidente! Un Monti bis sarebbe una disgrazia per l'Italia. Lei può farcela se solo facesse pulizia nel suo partito». Per non parlare di un possibile innesto dell'Udc di Casini e del Fli di Fini nel Pdl. Quello che disturba i sostenitori non è il progetto del polo moderato, ma la presenza dei due: «Caro presidente - scrive Quinto Tozzi - se fai un passo indietro, io condividerei la tua scelta, ma chiedere a Casini oppure a Fini di far parte del nostro partito, vuol dire perdere le elezioni, per quanto mi riguarda io non voterei più per il centro destro. Saluti».
Fini è il traditore per i sostenitori berlusconiani, ma il leader dell'Udc non gode di grande simpatia: «Carissimo presidente, al solito hai sbaragliato tutti, soprattutto la sinistra con le tue dichiarazioni. Siamo favorevoli ad un partito guidato da Monti, ma mai da Casini», puntualizza Grazia Curella. Fini e Casini sono spesso associati alla parola «mai», e frequentemente scritti in stampatello, come se al solo accennarne il nome scattasse un'allerta.
I responsabili del sito forzasilvio.it, comunque, non hanno nessuna intenzione di chiudere i battenti: «Con il suo intervento - scrivono in una nota i gestori - oggi Berlusconi ha ribadito che pur di non lasciare l'Italia in mano a Vendola, Di Pietro e Bersani, sarebbe disponibile a non essere il candidato della coalizione di centrodestra. Questo però non significa abdicare dal suo ruolo di leader della nostra forza politica. Questa posizione non è una novità. Ora tocca agli altri esponenti del mondo moderato dare la loro risposta. Per noi - concludono - Berlusconi è, e rimane il leader».
Su Facebook ieri sera i commenti erano quasi mille. In mezzo a qualche incursione sarcastica di antiberluscones, il dispiacere si unisce alla preoccupazione. Antonio Sabato: «Giusto fare un passo indietro, però senza far fare un passo avanti a Fini! È un traditore perdente e va tenuto lontano!». «No dai Silvio torna, dai - scrive Giulia Di Giacomo - come ha fatto Schumacher dai».
E tra Berlusconi e Monti, anche i sostenitori molto critici con il Pdl scelgono il primo. Sandrinax Segresti: «Caro Silvio, sei un uomo di parola. Non puoi lasciarci proprio ora che siamo nel baratro, non ci lasciare con Monti, tristezza e depressione!».
Su Twitter c'è chi non ci crede: «Berlusconi non si ricandiderà. Ma molti italiani lo voteranno ugualmente», valuta Nick Biussy. Non si risparmia una certa ironia nei confronti di Casini e della sua tentazione di seguire il canto delle sirene moderate dopo un lungo approccio con il Pd di Bersani. «Se Casini non dovesse farcela a tornare al governo - suggerisce Woland - c'è sempre un posto da maggiordomo del Papa che si è appena liberato».
Insopportabile avverte: «Se Casini continua a lasciare porte aperte l'Udc rischia di rimanere senza pareti».
Infine da Spazioazzurro si leva una supplica: «Per serietà verso gli elettori e rispetto del loro voto non ci può proporre Fini traditore.
Il Moderato sembra il coro greco della tragedia: «Caro presidente, come fa a dimenticare le malefatte di Fini e Casini? Mi consenta: meglio l'opposizione che un'alleanza con quei due Giuda!».
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