Roma - L'occhio elettronico non perdona. La moviola in campo non c'è ancora, ma in aula Giulio Cesare sì. La prova tv inchioda il sindaco di Roma, Ignazio Marino, e la sua imbarazzante simulazione di domenica mattina, quando sembrava essere stato messo ko da una gomitata giunta dall'opposizione. In consiglio comunale la riunione si svolge in un clima infuocato, si discute il bilancio previsionale che dev'essere approvato entro la settimana per evitare il commissariamento. Improvvisamente Dario Rossin, consigliere di Fratelli d'Italia, si avventa verso il presidente dell'assemblea, Mirko Coratti, per protestare in modo certamente poco ortodosso contro una presunta violazione del regolamento. Rossin strappa il microfono di mano a Coratti e, gesticolando e urlando, sfiora il sindaco seduto lì accanto, appoggiandogli sulla testa l'avambraccio destro per una frazione si secondo. Marino è appena sfiorato, prima spalanca la bocca e sembra più sdegnato che ferito dalla mancanza di riguardi per la sua carica, poi mette da parte la lesa maestà e passa dalla ferita morale a quella fisica: fa una smorfia di dolore, e tre secondi netti dopo il presunto «colpo» - fanno fede le immagini - si porta le mani alla testa e resta qualche secondo a capo chino, poi lascia l'aula e si ritira nella sua stanza per farsi mettere del ghiaccio sulla testa. La notizia della gomitata finisce in rete, insieme al video. Inizialmente la solidarietà al sindaco è totale, e al coro si unisce anche l'opposizione, in prima fila l'ex sindaco Gianni Alemanno. Ma subito dopo, sul web, grazie alla «moviola», si scatena subito l'ilarità. Su RepubblicaTv il replay dell'azione incriminata supera le 30mila visualizzazioni, e più di metà dei commenti dei lettori ironizza sulla «simulazione alla Balotelli» del primo cittadino, omaggiato di aggettivi poco gentili per la «sceneggiata» di cui si è reso protagonista. L'effetto-boomerang per il sindaco si acuisce per le dichiarazioni in merito dello stesso Marino, che invece di stemperare, glissando sull'episodio, parla di gomitata «non involontaria» (quando le immagini parlano chiaro, e rendono evidente che Rossin ce l'ha con Coratti, e al sindaco dà addirittura le spalle) e sostiene di avere un «bernoccolo» sul cranio. Il giorno dopo, in visita al cantiere della «nuvola» di Fuksas all'Eur, Marino rincara la dose, ironizzando sul caschetto antiinfortuni calzato sulla testa: «Me lo porto in Campidoglio». A quel punto anche Rossin, che a caldo era corso mortificato dal sindaco per porgergli (invano) la mano, viste le immagini ritira le scuse e si appella alla prova tv, invocando l'ammonizione per simulazione al primo cittadino.
Anche il consigliere del Nuovo centrodestra Sveva Belviso dà del «truffatore» a Marino, e annuncia di voler spedire il video alla rubrica di Striscia la notizia «Striscia lo striscione», dedicata ai simulatori del calcio e condotta da Cristiano Militello: «Chiederemo di punire Marino con sanzioni più severe, perché ha simulato in modo ignobile, gettando disdoro sulla città di Roma e sulle sue istituzioni».Sarcastico, infine, il commento di Marco Pomarici, ex presidente Pdl del consiglio comunale nella scorsa consiliatura, ora in quota Ncd: «La gomitata? Una pantomima di Marino. Come il suo mandato».
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