Murate in casa dai mariti: è un giallo

Murate in casa dai mariti: è un giallo

CasertaDomenico Belmonte, direttore sanitario del carcere di Poggioreale è stato arrestato dalla polizia la notte di martedì per duplice omicidio, occultamento di cadavere e sequestro di persona della moglie Elisabetta Grande e della figlia, Maria. Per gli stessi reati è indagato in stato di libertà l'ex genero di Belmonte, Salvatore Di Maiolo, infermiere caposala nel carcere di Poggioreale. Ma, la misteriosa sparizione (durata 8 anni) di madre e figlia è più che mai un giallo. Il lavoro degli investigatori della squadra mobile di Caserta e del commissariato di Castelvolturno, è appena iniziato. Sui resti delle due donne, ritrovati l'altro ieri in una intercapedine situata tra il pavimento e il garage della villetta di via Palizzi, a «Baia verde», villaggio turistico di Castelvolturno (Caserta), è mistero fitto. L'autopsia e altri esami dovrebbero chiarire in che modo sono morte le due donne. Ma, perché Elisabetta e Maria sarebbero state uccise? Per ora manca un movente, gli inquirenti non privilegiano alcuna pista in particolare ma sfogliano un ventaglio di ipotesi, tra cui la gelosia ma anche, la possibilità dell'omicidio–suicidio, con successivo occultamento di cadavere da parte degli indagati.
Belmonte e Di Maiolo sono stati interrogati per oltre dieci ore dagli investigatori: entrambi hanno respinto qualsiasi tipo di coinvolgimento nella vicenda. Belmonte, che da tempo non aveva più un buon rapporto con la moglie, nell'interrogatorio ha detto: «Mia moglie e mia figlia si sono allontanate da casa e non ho avuto più loro notizie. Non le ho più cercate e per vergogna non ho denunciato la loro scomparsa».
Di Maiolo: «Non ho mai avuto la curiosità di parlare con la mia ex moglie (si erano separati nel 2002,ndr) e con la mia ex suocera. Sono rimasto legato al mio suocero. Ogni tanto andavo nella villetta di Baia verde per portargli il giornale e qualcosa da mangiare. Lui apriva la porta, glieli consegnavo e andavo via», ha spiegato. Poi: «Mia moglie mi disse quando ancora stavamo assieme che lei e la madre accusavano il padre di essere assente dalle problematiche della famiglia. Ricordo che la mia ex suocera tentò il suicidio per abuso di psicofarmaci. Anche mia moglie usava psicofarmaci e tentò anche lei di togliersi la vita». La data della sparizione di Elisabetta e Maria potrebbe essere quella del 18 luglio del 2004. Pare che, qualche giorno prima, il dottor Belmonte si fosse assentato dal lavoro per alcuni giorni. Qualche giorno prima del 18 luglio Maria, anche lei infermiera del carcere di Poggioreale si era messa in aspettativa. Non è più tornata al lavoro: sparita nel nulla. Resta un piccolo giallo anche la vicenda del negozio di detersivi che madre e figlia avevano deciso di aprire a Castel Volturno, attrezzato ma mai inaugurato. A fare aprire l'indagine sulle donne scomparse era stato nell'agosto scorso, Lorenzo Grande, fratellastro di Elisabetta. L'uomo, che vive a Catanzaro si era presentato in Questura spiegando di non riuscire a contattarle.

Per 3 mesi i poliziotti hanno tenuto d'occhio la villa dell'orrore e l'ex genero di Belmonte. Poi il blitz e la scoperta dei due cadaveri. Rocco Trombetti, legale di Belmonte, spiega che a carico del propri assistito non vi «è nessuna accusa concreta ma solo indizi».
carminespadafora@gmail.com

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