Nascono i “No Space for Bezos". Anpi e No global pronti a boicottare il matrimonio di Mr Amazon

Dopo i no Tav, i no Tap e i no Ponte, arrivano anche i No Bezos. Gli antagonisti di sinistra sono pronti a tutto pur di rovinare il matrimonio del fondatore di Amazon

Nascono i “No Space for Bezos". Anpi e No global pronti a boicottare il matrimonio di Mr Amazon
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Anpi ed estrema sinistra contro Jeff Bezos. Il matrimonio del fondatore di Amazon con Lauren Sánchez, che si dovrebbe tenere a Venezia tra una decina di giorni nella chiesa dell’Abbazia della Misericordia, ha generato le ire degli anti-capitalisti guidati da Tommaso Cacciari, volto della protesta permanente ribatezzata “No Space for Bezos".

Notevole il parterre degli ospiti: da Oprah Winfrey a Mick Jagger, da Lady Gaga ai Kardashian, passando per Ivanka Trump, Katy Perry e perfino Leonardo di Caprio. Per l'occasione sono in arrivo cinque maga yacht, mentre la futura moglie è pronta a 27 cambi d'abito. Insomma, una festa in grande stile hollywoodiano che fa ribrezzo ai no global e persino all'Anpi che si è unita alle proteste. "Non abbiamo niente contro i matrimoni, non siamo degli squilibrati! Ma non ci piace l’arroganza di questo miliardario che pensa di poter comprare tutto con i suoi soldi, anche Venezia", dichiara Cacciari. Che poi attacca il sindaco della città lagunare Luigi Brugnaro: "Ha messo a disposizione la chiesa dell’Abbazia della Misericordia con conflitto d’interessi spaventoso, visto che è uno spazio che si è autoassegnato da imprenditore a una delle sue società".

Alice Bazzoli, del Laboratorio occupato Morion, promette battaglia: "Impediremo l’accesso alla chiesa via mare e via terra con i nostri corpi. E non avremo problemi a violare la zona rossa, se mai ci fosse". Tra gli aderenti alla protesta programmata per il 28 giugno si trovano anche il Comitato no grandi navi – Laguna bene comune, il centro sociale Rivolta e l’immancabile Extinction rebellion. "Il punto è che Jeff Bezos è uno dei padroni del mondo, simbolo del capitalismo digitale, dello sfruttamento del lavoro, dell’elusione e dell’evasione fiscale", spiega Stefano Micheletti, uno dei portavoce. "I soldi andranno alle solite lobby dei gondolieri e dei tassisti. Gli alberghi? Sono gestiti dal capitalismo finanziario, non certo dalle famigliole del posto", aggiunge Micheletti.

Durissima la presa di posizione del governatore veneto Luca Zaia: "Io non capisco questa protesta per 200 persone, quando in certi giorni a Venezia arrivano fino a 150 mila turisti. Ma che messaggio di ospitalità diamo come città, regione, Paese? E poi, perché Bezos no e Marco Rossi sì? Solo perché è ricco?".

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