Politica

Nel mirino la nomina dei sottosegretari

RomaNon è una mozione di sfiducia, ma le parole vanno in questa direzione. Il premier Mario Monti «ha mentito agli italiani» e dunque «non può fare il presidente del Consiglio». Questo è un «governo truffa». È una sorta di impeachment, processo per tradimento dei cittadini, quello che chiede la Lega, sempre più attiva nell’opposizione quotidiana al neogoverno tecnico di Monti. E proprio su quel «tecnico» si incentra l’ultima battaglia: il Carroccio ha reagito malissimo ai sussurri su un presunto incontro segreto tra Alfano, Bersani, Casini e lo stesso Monti sulla questione dei sottosegretari da nominare. «I media danno per certo che si sia tenuto un vertice segreto tra il premier Mario Monti e i segretari o capi di partito Alfano, Bersani e Casini, un incontro finalizzato tra l’altro alla spartizione dei sottosegretari e dei viceministri secondo il metodo del manuale Cencelli - ha polemizzato Calderoli - facendo così assumere a questo governo una connotazione squisitamente politica». È tornato insomma il vecchio cliché della spartizione delle torte secondo la Lega, che ormai va alla guerra contro tutti, da Monti in giù, Pdl compreso.
In queste ore non si sta parlando di nomine politiche per i collaboratori dei ministri, ma di uomini o donne «di area», quindi tecnici più o meno graditi a questo o quel partito. Il modo in cui si sta gestendo la pratica dei sottosegretari sarebbe una vera presa in giro degli italiani secondo i padani: «Se così fosse Monti presentando il proprio esecutivo come “tecnico” avrebbe mentito al Parlamento e al Paese - è la conclusione dell’ex ministro - e chi mente, evidentemente, non può fare il presidente del Consiglio». Il coordinatore delle segreterie nazionali della Lega vede però una corresponsabilità anche da parte dei partiti. A questo punto, ha continuato ad attaccare, «avrebbero mentito gli stessi segretari e capi di partito quando hanno venduto in maniera mendace al proprio elettorato il loro sostegno a un governo di professori quando invece si scopre che Alfano, Bersani e Casini hanno fatto un’alleanza tra di loro e vanno a braccetto politicamente».
Ecco perché, incarnando il pensiero del suo partito, Calderoli dice che questo «è un bel governo truffa». Ma l’attacco è ancora più deciso quando a parlare sono le secondo linee del partito di Bossi. Ieri un deputato della Lega, Alberto Torazzi, ha espresso un paragone tra l’esecutivo Monti e il governo fantoccio norvegese guidato da Vidkung Quisling durante la Seconda guerra mondiale: «Il governo Monti continua a fare tutto tranne quello che serve e interessa ai cittadini italiani. Assomiglia sempre di più - ha azzardato Tonazzi - al governo del Quisling, ovvero quello voluto da Hitler nel 1940». L’ultimo atto criticato dal Carroccio è stato il colloquio telefonico tra il ministro di Ankara Davutoglu e il ministro degli Esteri italiano Terzi: «Mentre le Borse precipitano e lo spread è alle stelle - ha proseguito Torazzi - i rappresentanti di questo governo si occupano solo di politica seguendo i diktat degli interessi massonici e mondialisti: immigrati e ingresso della Turchia in Europa».


Sui provvedimenti economici, la Lega ribadisce poi tutti i suoi «no», in particolare sulla reintroduzione dell’Ici e sulla patrimoniale: «Questo è un governo figlio delle manovre di Palazzo», è tornato a ripetere anche il portavoce alla Camera, Marco Reguzzoni.

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