RomaTutti uniti con Silvio Berlusconi. Il Pdl, convocato in assemblea plenaria ad Arcore, si stringe attorno al proprio leader. E dopo cinque ore di vertice a cui partecipano i rappresentanti di tutte le anime del partito, spedisce un messaggio chiaro a Enrico Letta e al Pd. «Far decadere Berlusconi è impensabile e costituzionalmente inaccettabile. Vanno garantiti gli impegni di governo e la rappresentanza dei nostri elettori».
I tanti big si chiudono a Villa San Martino dalle 13.30 circa. Tra i presenti anche i figli del Cavaliere. Sul fronte ministerial-parlamentare al caminetto di guerra compaiono a uno a uno oltre al vicepremier e segretario Angelino Alfano, tutti i ministri Pdl: Gaetano Quagliariello, Maurizio Lupi, Nunzia De Girolamo, Beatrice Lorenzin. E poi i capigruppo di Camera e Senato, Renato Brunetta e Renato Schifani, i parlamentari Daniela Santanchè, Maurizio Gasparri, Fabrizio Cicchitto, Barbara Saltamartini, Mariastella Gelmini, Daniele Capezzone, Denis Verdini, Sandro Bondi, Altero Matteoli e Niccolò Ghedini, oltre a Gianni Letta e Fedele Confalonieri.
Al termine è Alfano a prendere la parola. Lo fa per dire con chiarezza che la decadenza di Silvio Berlusconi «dalla carica di senatore è impensabile e costituzionalmente inaccettabile». «Tutti insieme rivolgeremo alle massime istituzioni della Repubblica, al primo ministro Letta e ai partiti che compongono la maggioranza, parole chiare sia sulla questione democratica che deve essere affrontata per garantire il diritto alla piena rappresentanza politica e istituzionale dei milioni di elettori che hanno scelto Silvio Berlusconi - la cui decadenza dalla carica di senatore è impensabile e costituzionalmente inaccettabile -, sia sul necessario rispetto degli impegni programmatici assunti dal governo a partire dall'abolizione dell'Imu su prima casa e agricoltura. Non c'è più tempo per rinvii e dilazioni». Il tutto accompagnato da una postilla sull'unità di un partito spesso descritto come sull'orlo di una crisi di nervi. «Il Popolo della Libertà» è come sempre unito, compatto e deciso, a fianco del suo presidente Silvio Berlusconi, a cui è molto legato da indissolubili vincoli di affetto e di condivisione politica», sottolinea ancora Alfano.
I temi sviluppati dal segretario si compongono come un mosaico a delineare la posizione del Pdl. Sia pure all'interno di un confronto che - spiega un partecipante - «non è stato da educande», il partito è unito sulla linea dura. D'altra parte, fanno capire, non potrebbe essere diversamente visto che dal Pd, spiegano, è arrivata chiusura su tutto e Berlusconi continua a rifiutare qualsiasi forma di indiretta accettazione di una sentenza che reputa «offensiva». A questo punto, sussurra un dirigente, «la crisi potrebbe aprirsi in qualsiasi momento, anche mercoledì se in Consiglio dei ministri il Pd proverà a fare qualche scherzetto sull'Imu».
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