Nella Genova rossa il Pdl lancia l’uomo della Cei

Nella Genova rossa il Pdl lancia l’uomo della Cei

GenovaPierluigi Vinai è il candidato sindaco del Popolo della libertà per le amministrative di Genova. Verrebbe da dire finalmente, viste le ultime settimane vissute dalla dirigenza locale del partito alla spasmodica ricerca di un cavallo di razza da far correre per la poltrona più alta di palazzo Tursi. La spunta il vicepresidente della Fondazione Carige e segretario di Anci Liguria: 44 anni, esperto di gestione amministrativa e membro dell’Opus Dei; la sua attività politica l’ha portato dalla Dc al Pdl passando per il Cdu di Rocco Buttiglione e Forza Italia, dove ha stretto una proficua collaborazione con l’ex ministro Claudio Scajola.
La sua investitura arriva dopo settimane di trattative febbrili conseguenza del congresso cittadino del partito di un mese fa che aveva visto eleggere coordinatore metropolitano Gianni Barci, presentato dai parlamentari liguri Sandro Biasotti e Luigi Grillo. Da quel giorno è nata una forte contrapposizione all’interno del Pdl tra la corrente che fa capo al tandem Biasotti-Grillo e quella che fa riferimento a Scajola. Divisioni che hanno portato diversi esponenti della società civile e del mondo imprenditoriale a dire «no» alla offerta di candidatura. Hanno rifiutato, tra gli altri, l’amministratore delegato del Genoa Alessandro Zarbano, il presidente dell’ordine dei medici di Genova Enrico Bartolini e il manager Giancarlo Vinacci. Lo scontro era stato anche tra chi sosteneva la necessità di elezioni primarie e chi, invece, non voleva perdere altro tempo. Negli ultimi giorni, quella di Vinai era rimasta l’ultima carta spendibile per il centrodestra e dopo due giorni di riflessione il segretario dell’Anci ha sciolto la riserva: «Corro come indipendente, quello del Pdl sarà un appoggio esterno alla mia candidatura alla quale parteciperanno diverse altre liste».
Vinai, esponente del mondo cattolico, ha il sostegno dell’Arcivescovo di Genova Angelo Bagnasco, preoccupato dagli altri candidati in campo: Marco Doria, vincitore delle primarie del centrosinistra e vicino a Sel, ed Enrico Musso, ex Pdl sostenuto dal Terzo Polo ma con forti radici laiciste ed esponente di quel Pli che qualche mese fa attaccò duramente lo stesso presidente della Cei. Un sostegno così marcato, quello di Bagnasco a favore di Vinai, da aver messo in crisi l’Udc, tentata di rinunciare all’appoggio già garantito a Musso per sostenere l’uomo dell’Opus Dei: una marcia indietro bloccata però direttamente da Pier Ferdinando Casini. Intanto, negli ambienti del centrodestra si lavora alla presentazione delle liste civiche, dal movimento politico Liguria Moderata di Andrea Cambiaso al Nuovo Psi fino a Cento Città, della quale faranno parte quegli esponenti moderati di centrosinistra che non intendono sostenere il comunista Marco Doria, mentre l’Api si confronterà con Vinai nei prossimi giorni per capire se saranno possibili convergenze.


La sfida del Pdl è arrivare al ballottaggio per poi riaggregare i moderati, recuperando i consensi di Udc e Fli e quelli di altri candidati minori di area. Compresi, perché no, i voti della Lega, che ha scelto di correre sola ma non ha ancora ufficializzato il nome.

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