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"Nessun dietrofront". Ecco il piano del Viminale sulle Ong

Le azioni delle organizzazioni non governative “sono spesso rischiose e provocatorie” e incentivano le partenze, l’analisi del ministero dell’Interno

"Nessun dietrofront". Ecco il piano del Viminale sulle Ong

Barra dritta sull’immigrazione, nessun dietrofront: questa la linea confermata da fonti del ministero dell’Interno dopo i fatti di venerdì. Ieri tre navi delle Ong hanno ricevuto il place of safety dal governo Meloni per attraccare e fare scendere i migranti, tra cui molti minori non accompagnati. Oggi il Viminale fa sapere di aver dato il via libera “perché l'approssimarsi del maltempo e le condizioni del mare avrebbero a breve esposto le persone a bordo a rischi”. Le organizzazioni no profit, dunque, ne avrebbero tratto un pretesto per dichiarare lo stato d’emergenza a bordo e avrebbero così fatto ingresso nei porti siciliani,“i cui centri di accoglienza sono già congestionati di presenze, rimanendo peraltro in prossimità dei loro scenari operativi”.

“Ong, la linea del governo è chiara”

La salvaguardia delle persone orienterà sempre le decisioni del governo guidato dal presidente Meloni, anche“di fronte alle azioni provocatorie e rischiose” delle organizzazioni non governative. Il ministero di Piantedosi precisa inoltre, punto per punto, che la linea del governo è chiara: in primis il contrasto all’immigrazione regolare, in secondo luogo l’inserimento e l’integrazione dei migranti regolari, con appositi accordi con i Paesi di transito e di partenza.

Quanto accaduto nelle scorse ore, però, conferma il quadro già delineato dal governo. “Le azioni delle Ong spesso rischiose e provocatorie favoriscono in molti casi l'ingresso in Italia di migranti economici che non hanno alcun diritto a entrare e rimanere in Italia. È questo a prescindere dai dichiarati intenti umanitari”, il j’accuse del Viminale: “Rappresentano un fattore che incentiva i migranti a partire. Fanno pattugliamento sistematico. Portano in acque italiane migranti raccolti in acque di altri Paesi. Raccolgono in mare persone che hanno pagato uno scafista, dunque un criminale, per entrare illegalmente in Italia”. E ancora, le organizzazioni non governative corrono il rischio di rappresentare un “della filiera che ingrossa l'immigrazione irregolare nel nostro Paese.

“Viminale al lavoro per nuove norme”

Come già constatato nel corso degli ultimi anni, chi entra in Italia spesso non fugge da situazioni pericolose. Il Viminale cita il caso della Louise Michel: la nave ha raccolto circa trenta persone provenienti da situazioni che li qualificano come migranti economici. Nessuno scappa dalla guerra, l’analisi del ministero o da realtà a rischio:“Ora ce ne dovremo far carico dal punto di vista dell'assistenza, pur non essendo tenuti a farlo e con gli scarsi risultati conseguiti sinora sul fronte della solidarietà europea”.

Nessun passo indietro da parte del governo, dicevamo, ma anzi si lavorerà per stilare nuove norme al fine di“garantire la sicurezza delle frontiere e stroncare la tratta degli esseri umani che arricchisce gli scafisti e non solo”: “Dobbiamo arrivare a un sistema di ingressi regolari, nell'interesse degli stessi aventi diritto".

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