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La strategia per aggirare le direttive: altre due Ong verso i porti italiani

Lo sbarco della nave Louise Michel a Lampedusa è stato un evento Sar. La Geo Barents ha ottenuto Salerno come porto di approdo

La strategia per aggirare le direttive: altre due Ong verso porti italiani

Le navi Ong in mare sono al momento quattro, visto che la Louise Michel nella notte è arrivata a Lampedusa. Due hanno raggiunto la piena capacità e navigano ora al confine italiano, altre due si stanno dirigendo verso il Mediterraneo centrale per nuove missioni. Sembra che sia in atto una nuova strategia da parte delle navi Ong, atta ad aggirare le disposizioni italiane, per costringere il nostro Paese a prendersi carico dei migranti. La nave Louise Michel è stata segnata come evento Sar mentre la Geo Barents questa mattina ha fatto ingresso in acque territoriali italiane dopo richiesta di una evacuazione medica, effettuata a Siracusa. Subito dopo ha ottenuto lo sbarco a Salerno.

Louise Michel evento Sar: ecco perché lo sbarco a Lampedusa

Ieri la nave Louise Michel, battente bandiera tedesca, ha sconfinato in due occasioni in acque territoriali italiane. Ha forzato la mano entrando nel territorio di Lampedusa e in serata ha avuto il permesso di attraccare al molo, dove sono sbarcati 33 migranti, tutti provenienti dall'Egitto. Lampedusa è al collasso con oltre 1.300 persone nel suo hotspot e nessuna possibilità di alleggerimento a causa delle difficili condizioni meteomarine. Ed è proprio appellandosi a queste che la Louise Michel ha potuto toccare terra in Italia. A quanto si apprende, infatti, l'attracco del motoscafo tedesco sarebbe stato gestito come evento Sar dalle capitanerie di porto, analogamente a quanto accadde alla Rise Above, fatta sbarcare a Reggio Calabria lo scorso novembre. La nave, di piccole dimensioni, pare fosse in una situazione di emergenza per le avverse condizioni del mare ed è stata quindi autorizzata all'avvicinamento e allo sbarco sull'isola.

Geo Barents verso Augusta
Screenshot da Vesselfinder

Il caso della Geo Barents

Diverso il caso delle altre due navi, la Humanity 1 e la Geo Barents, che si trovano lungo la costa orientale della Sicilia. Mentre la prima, battente bandiera tedesca, al momento si tiene a una distanza ragionevole dalle acque territoriali italiane, la seconda, battente bandiera norvegese, le ha superate e sta puntando verso Siracusa. In un primo momento, così come indicano i dati disponibili online, la nave sembrava destinata all'attracco ad Augusta ma nel corso della mattinata è entrata in acque italiane fermandosi al largo del porto di Siracusa per effettuare una evacuazione medica.

Secondo si apprende, infatti, pare che la nave abbia chiesto un Medevac, ossia una evacuazione medica d'urgenza al centro nazionale di coordinamento del soccorso marittimo (Itmrcc) per un minore non accompagnato che lamentava dolori all'addome. Non è stata autorizzata a entrare in porto ma è stata raggiunta da un mezzo militare per il trasbordo del migrante. La Geo Barents è una delle navi che lo scorso novembre sono state coinvolte nel braccio di ferro con l'Italia per lo sbarco a Catania. Una volta raggiunto il porto per lo sbarco dei soggetti fragili, la nave si è rifiutata di lasciare le acque territoriali, come intimato dal governo, rimanendo in banchina fino a quando non sono stati fatti sbarcare tutti i migranti a bordo.

Dopo l'evacuazione la Geo Barents ha lasciato le acque territoriali italiane tornando in acque internazionali. Un'uscita senza polemica ma non sarebbe potuto essere diversamente, visto che subito dopo aver concluso l'evcuazione, le è stato assegnato il porto di Salerno per lo sbarco delle 248 persone rimaste a bordo. Inoltre, a quanto si apprende, su indicazione del ministero dell'Interno, la Capitaneria di porto ha assegnato alla nave Humanity 1 il porto di Bari.

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