
Matteo Salvini è arrivato questa mattina a Livorno in visita al cantiere per la costruzione della futura Darsena Europa. Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti ha scelto di tornare nella città toscana dopo i disordini di pochi giorni fa, quando l'area antagonista ha cercato di impedire lo svolgimento del convegno della Lega e di Forza Italia a pochi giorni dal voto per le regionali. La visita di Salvini era previsto che iniziasse al mercato ma, a causa della minaccia di disordini, il ministro è stato costretto a modificare il suo itinerario, con la soddisfazione della Cgil. Ma, intanto, anche questa visita è partita sotto la "minaccia" delle frange antagoniste, che hanno promesso di contestare ancora il ministro.
"Salvini torna, con che coraggio dopo i fatti di martedì. Livorno non si piega, ai nostri posti ci troverete", scrivono nel proprio comunicato antifascisti, centri sociali, portuali e collettivi scolastici. "Non contento della calorosa accoglienza riservatogli il 7 ottobre, ha dichiarato, in un primo momento, che sarebbe venuto al mercatino del venerdì. Per avere un confronto 'democratico' con la città", scrivono i contestatori, accusandolo di essere un "provocatore nato" che "porta avanti politiche repressive".
Siccome il ministro delle Infrastrutture ha dedicato la propria visita al porto, che pare essere zona franca di libertà dove solo gli antifascisti con patentino possono transitare, scrivono ancora nella nota, allora "la presenza di Salvini" alla Darsena diventa in automatico "l'ennesima becera provocazione". Quindi, nel comunicato si legge ancora che "ribadiamo che a Livorno certe presenze non sono tollerate". Nel frattempo, dopo i gravi disordini accaduti in settimana, il pm ha scarcerato il 19enne fermato in seguito ai tafferugli, che da martedì si trovava ai domiciliari. È accusato di resistenza e lesioni a pubblico ufficiale al pari di un trentenne, attualmente in carcere con le stesse accuse in attesa dell'udienza di convalida.
Per la Federazione Anarchica Livornese, martedì "Salvini e il suo drappello di ministri hanno provato a fare una spedizione punitiva contro il sentimento ribelle e libertario di una città e della sua classe operaia che in queste settimane ha dimostrato un
avanzato livello di lotta e consapevolezza". Da questi comunicati, però, sta emergendo un'ala dai tratti quasi eversivi, che vuole impedire a organi legittimi di un governo democratico di svolgere il proprio lavoro.