Visioni diverse all’interno del governo sull’Ucraina. Mentre si avvicina alla definizione del dodicesimo pacchetto di aiuti militari destinati a Kiev, la Lega ha espresso riserve sulla nuova fornitura, ponendo l’accento sui recenti casi di presunta corruzione che hanno costretto alle dimissioni due ministri di Volodymyr Zelensky. In particolare, nelle ultime ore è stato registrato un botta e risposta tra Matteo Salvini e Guido Crosetto.
Da Napoli, il vicepremier in quota Lega ha sostenuto che "mi sembra che stiano emergendo gli scandali legati alla corruzione, poi coinvolgono il governo ucraino, quindi non vorrei che con quei soldi dei lavoratori, dei pensionati italiani si andasse ad alimentare ulteriore corruzione". Il leader del Carroccio ha aggiunto inoltre che "l'invio di altre armi non risolverà il problema" e che "pensare che mandare armi significhi riconquistare i terreni perduti è ingenuo".
Se l’altro vicepremier Antonio Tajani, segretario di Forza Italia, ha confermato che il nuovo pacchetto verrà firmato "nelle prossime ore", il ministro della Difesa Crosetto ha evidenziato: "Capisco le preoccupazioni di Matteo Salvini ma io non giudico un paese per due corrotti esattamente come gli americani e gli inglesi sbarcati in Sicilia non hanno giudicato l'Italia per la presenza della mafia ma sono venuti ad aiutare gli altri italiani, quelli onesti. Esattamente quello che facciamo anche noi in Ucraina, cerchiamo di aiutare i civili che subiscono il 93% degli attacchi russi. E ci auguriamo che i delinquenti ucraini siano messi in galera, insieme ai russi possibilmente".
Il nuovo pacchetto di sostegno a Kiev, che dovrà passare dal Copasir, dovrebbe comunque essere approvato.
Tra le ipotesi figurano ulteriori forniture di missili, potenzialmente gli Aster utilizzati nei sistemi Samp-T già messi a disposizione dell’Ucraina. Crosetto ha anticipato che si tratterà di "aiuti consistenti".