Roma - Certi comparti industriali italiani viaggiano spediti senza lo spettro della crisi. Come la ricerca nel settore dell'energia sostenibile e dell'ambiente, settori che mantengono alta la reputazione e offrono insperate opportunità di lavoro per le nuove generazioni. Nei prossimi dieci anni serviranno competenze che ora neanche immaginiamo. E ieri sera, nel corso degli Eni Award 2013 al Quirinale, il presidente Giorgio Napolitano ha ricevuto una bella notizia dall'Ad (in odore di probabile riconferma) Paolo Scaroni. Ebbene, la ricerca di Eni nel 2012 ha generato benefici tangibili per l'azienda tra costi evitati e nuove opportunità generate di oltre un miliardo di euro. In un periodo in cui conta solo risparmiare si può anche brindare. Anche perché Scaroni conferma l'altra buona notizia del calo, da ottobre, del 7% del prezzo della bolletta del gas. Tenendo presente che da noi le bollette, dice sempre Scaroni, «costano come, se non meno, che in altri Paesi europei». L'impegno del gruppo del cane a sei zampe a favore della ricerca è stato ribadito più volte dall'ad: «In Eni siamo convinti che la ricerca rappresenti il terreno su cui costruire vantaggio competitivo ed il nostro futuro nel mondo dell'energia». Energia per un futuro migliore secondo il presidente Giuseppe Recchi. «A coloro che affermano che il nostro mondo è sovrappopolato, troppo inquinato e troppo diviso tra ricchezze e povertà estreme rispondo che la tecnologia è la soluzione per superare le difficoltà ed è la chiave per governare i cambiamenti in atto. Noi di Eni dobbiamo rimanere all'avanguardia in questa corsa, anche se la nostra storia e il nostro impegno non sempre vengono riconosciute».
E veniamo a queste sette eccellenze, di cui (ben) tre italiane. Si tratta di Roberto Danovaro, professore di Biologia ed ecologia marina presso l'Università politecnica delle Marche che si è aggiudicato il riconoscimento «Protezione dell'ambiente» per uno studio sul ruolo dei virus nel mantenimento dell'ecosistema marino. A Matteo Cargnello, laureato all'Università di Trieste e attualmente visiting student presso la University of Pennsylvania e a Damiano Genovese, ricercatore presso il gruppo di Nanoscienze dell'ateneo di Bologna sono andati i premi «Debutto nella ricerca» riservato ai ricercatori under 30 degli atenei italiani.
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