Rubrica Cucù

Non dimentichiamoci che siamo spiati

Questo è un Paese di miserabili accattoni che dopo aver gridato all'urgenza di avere un governo per non cadere nel caos, lo stanno boicottando attaccandosi a tutto

Questo è un Paese di miserabili accattoni che dopo aver gridato all'urgenza di avere un governo per non cadere nel caos, lo stanno boicottando attaccandosi a tutto, dai macachi ai kazaki. Ma non è solo la voluttà della catastrofe pur di scaricare dal governo B&B (Berlusca and berluscones). E non è solo la miseria di sfasciare tutto pur di mandare qualche renzi al governo. Ma la misura dello squallore è data proprio sul piano internazionale. Abbiamo assistito senza battere ciglio allo spionaggio di un Paese amico come gli Stati Uniti nei nostri confronti. Cose di cui è da imbecilli restare sorpresi, si fanno e lo sappiamo; ma quando si scopre poi si reagisce di conseguenza. Noi niente.

Non abbiamo minimamente accennato a una reazione neanche paragonabile ai fiumi di sdegno che abbiamo visto scorrere nel caso kazaki amari. E non solo. Abbiamo tutti, compreso quell'entità gassosa all'esterno e contundente all'interno che è l'Unione Europea, accettato supini il diktat americano, l'editto degli Stati Uniti d'impedire l'asilo o semplicemente il sorvolo a colui che ha rivelato questo spionaggio, Edward Snowden. Nessuno che abbia avuto il coraggio, neanche tra gli indignados a mezzo stampa, di proporre se non l'accoglienza almeno il permesso di farlo passare dai nostri cieli. Sarebbe stato un segno di civile protesta e di dignità nazional-europea. E invece no, tutti lì a parlare di dimissioni di Alfano e dunque Letta, di Calderoli e dunque Maroni.

Le prossime larghe intese fatele con le iene, i conigli e i babbuini.

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