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"Non è serena", "Piange": assalto maschilista

Gli attacchi sui giornali di sinistra. I fedelissimi della leader: è il cliché della "donna isterica"

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È «stanca», «provata», «non è serena», ha la «sindrome da accerchiamento», ormai è a rischio la sua «tenuta psicofisica», alla Camera infatti era «quasi in lacrime». Dietro i commenti anche autorevoli sulla premier, il quartier generale della Meloni legge chiaramente un retropensiero maschilista. Un'allusione, nemmeno nascosta, all'enorme pressione psicologica difficile da sostenere per una donna, per la prima volta in un ruolo sempre ricoperto da maschi prima di lei. Anche «l'attenzione morbosa» verso la sua vita privata «è dovuta al fatto che è una donna», sono convinti a Palazzo Chigi. Il sospetto non è nuovo ma la vicenda Giambruno lo ha reso una certezza.

Non a caso il Secolo d'Italia, quotidiano espressione di Fdi diretto da Italo Bocchino, ieri segnalava il commento apparso sulla Stampa a firma di Marcello Sorgi, in questi termini: «Caduta di stile di Sorgi: Meloni manca di serenità. Torna il pregiudizio maschilista sulle donne isteriche». Il tema è la frase della Meloni alla Camera («Vi vedo nervosi»). Vederla come una mancanza di serenità è sintomo, sostiene il quotidiano vicino a Fdi, del «pregiudizio maschilista contro le donne che si fanno isteriche se perdono un po' la pazienza perché in quanto donne mai potranno essere assimilate alla figura e alle potenzialità del cosiddetto uomo forte». E non avevano ancora letto la cronaca di Repubblica, che in aula ha visto la Meloni «tesa, quasi in lacrime», anche questo un classico stereotipo sessista della donna che non regge psicologicamente come gli uomini e va in crisi. Il suo essere donna era l'oggetto del flash mob organizzato dal M5s ieri davanti a Palazzo Chigi, per rinfacciarle il rincaro dell'iva su pannolini e assorbenti. La questione, dicevamo, non è di oggi. Già nelle prime settimane da premier la Meloni si era sentita attaccata in quanto donna, per le polemiche sulla figlia portata al G7: «Dibattito incredibile, ho il diritto di fare la madre come ritengo». Poi, dopo i dubbi sulla sua «tenuta psicofisica» raccolti per primo da Dagospia, si è sfogata da Del Debbio su Rete4: «Questa roba è veramente misogina, cioè a dire che siccome sei una donna non ce la farai con la testa. Mi accusano di essere nervosa?, ha detto ancora Meloni: Dicono anche di peggio. Nei corridoi si vocifera di crisi di panico, del fatto che prenderei psicofarmaci. Si figuri...

Mai avuto crisi di panico e mi diverte pure vedere la sinistra che si crogiola in questa sua convinzione che magari, stando lì ad attaccare tutte le persone che mi vogliono bene, uscirò fuori di testa». Parole di un mese fa che, lette dopo il caso Giambruno, sembrano una profezia.

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