ParmaBeppe Grillo deve placare le acque agitate dai grillini di Sardegna dove una nuova fronda di «cinque stelle delusi» starebbe portando scompiglio nell'assetto del Movimento. A rivelare la nuova «questione sarda» nessun fuori onda furbetto, ma un caro vecchio post, inviato all'indirizzo del blog di Grillo con una denuncia: «Occhio Beppe, qui si stanno organizzando in un partito alle tue spalle e la libertà somiglia sempre più all'anarchia», l'allarmante sintesi affidata al web. Rei di aver alzato la testa sarebbero i grillini di Alghero, Sennori e Quartucciu che, in perfetto stile partitocratico, avrebbero organizzato un'assemblea regionale a porte chiuse con tanto di selettivo regolamento di partecipazione. Scopo dell'adunata sarebbe la costituzione del gruppo regionale e creazione di un comitato esecutivo che il post si affretta a paragonare rispettivamente a Gestapo e Politburo.
A Cagliari poi - prosegue la denuncia - avrebbero fatto anche peggio: il gruppo di «trombati» alle ultime comunali si sarebbe stretto intorno alla candidata sindaco Emanuela Corda per fondare l'associazione 5 Stelle Cagliari, anch'essa corredata di corposo statuto e organi dirigenti, logo e sito. Una collisione ad alta velocità con il diktat grillino della politica dalla base. Il post che invoca anche l'intervento del dominus Gianroberto Casaleggio rivela un disallineamento che tanto ricorda quanto è accaduto negli ultimi mesi in Emilia-Romagna, prima con Valentino Tavolazzi, city manager wannabe del comune di Parma, nonostante la scomunica di Grillo, poi con Giovanni Favia, consigliere comunale di M5S dallo sfogo facile e biforcuto. Mentre il (non) partito di fedelissimi grillini sardi ha annunciato querele bollando come boiata della stampa l'esistenza oltrecontinente di dissidenti in seno al Movimento, Grillo dal suo blog ha preferito ospitare l'intervento di Paolo Becchi, ordinario di Filosofia del diritto a Genova per fargli sostenere che dopo Re Giorgio a salire al Quirinale sarà Mario Monti. «Le elezioni, in sostanza, non saranno servite a rinnovare il sistema. Per questo il Movimento dovrà vigilare senza stringere alleanze con nessun partito, e restando refrattario al compromesso».
La prolusione del Prof arriva alla vigilia dello sbarco di Beppe Grillo a Parma dove è atteso nel pomeriggio per la crociata contro il termovalorizzatore in costruzione. A Parma Grillo manca da maggio, mentre il suo sindaco Federico Pizzarotti inanella passi falsi. L'ultimo gli è riuscito particolarmente bene perché con una sola idea è riuscito a scontentare mamme, 7mila bimbi delle elementari, docenti e uno sponsor d'eccezione come Barilla che da dieci anni co-finanziava il progetto Giocampus per portare l'educazione alimentare nelle classi e per far tenere le ore di educazione fisica a docenti Isef, in alternativa alle maestre generaliste. Il progetto, apprezzatissimo anche fuori Parma, e preso a modello anche all'estero, era una delle punte d'orgoglio cittadino. Ma Pizzarotti, avanzando ragioni finanziarie, ha velatamente espresso il suo dissenso sul fatto che una multinazionale utilizzasse le scuole per farsi pubblicità.
Ora, che Barilla non abbia bisogno dei floridi bimbi parmigiani come testimonial dev'essere sfuggito al sindaco che, a scuole già iniziate, incurante anche dei 70 docenti precari coinvolti, ha sospeso il progetto, dicendo di aver bisogno di ripensare il tutto. Così, mentre già in oltre 1600 protestano su Facebook per riavere Giocampus, la pasta potrebbe scuocere.
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