Via ai semafori, almeno metaforici, in laguna. Nel giorno in cui la salma del turista tedesco rimasto schiacciato a Venezia nell'urto tra una gondola e un vaporetto è partita alla volta di Tubinga, il sindaco Giorgio Orsoni annuncia i 26 punti della rivoluzione che dovrebbe riportare la sicurezza e razionalizzare il traffico acqueo sul Canal Grande.
Un piano che interviene «prima sulla strada e poi sull'utenza», ha assicurato il primo cittadino. Le misure, che dovranno essere discusse e approvate dalla giunta municipale, comprendono un divieto di transito nel Canal Grande per le barche commerciali: potranno circolare solo dalle 4 di notte fino alla prima mattinata. Niente taxi fuori turno nel tratto Rio di Noale-Rio Novo da metà mattina fino alla sera e stop ai motoscafi gran turismo dal Ponte della Costituzione a Punta della Dogana. Verrà introdotta la raccolta notturna dei rifiuti: «Avviene in tutto il mondo - ha detto Orsoni - non vedo perché non a Venezia».
Il punto dolente, però, resta il rapporto tra gondole e vaporetti: su questo fronte il Comune intende studiare la revisione degli approdi destinati alle varie linee di trasporto pubblico, accogliendo una insistente richiesta dei gondolieri. E rivedere anche gli approdi privati esistenti, considerati tra i principali colpevolì del restringimento ulteriormente dello specchio d'acqua nei punti più stretti del Canal Grande, come quello del ponte Rialto.
Ma anche per le gondole si preannunciano tempi duri.
L'ipotesi che sarebbe al vaglio degli amministratori comunali è di consentire alle caratteristiche imbarcazioni tanto amate dai turisti di iniziare il servizio più tardi rispetto all'orario attuale (una delle opzioni sarebbe dalle 10.30 invece delle attuali 9). Divieto definitivo di usare i cellulari mentre si conduce un'imbarcazione a remi o a motore.
Cauto il commento del presidente dei «bancali» (la rappresentanza dei gondolieri), Aldo Reato. «Attendiamo di vedere nelle sedi opportune le proposte del Comune: la valutazione è prematura senza confronto».
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