Napolitano ricatta l'Italia

"Si fa come dico io o mi dimetto". Il presidente in difficoltà minaccia il Parlamento

A Giorgio Napolitano la situazione sta sfuggendo di mano e lui arriva al ricatto. «Se non fate come dico io, mi dimetto». Non lo farà - purtroppo - perché su quella poltrona, che è la più costosa di qualsiasi presidenza al mondo, alla faccia dei tagli alla politica, è incollato. Ha i forconi che premono alla porte del Palazzo, ha le città paralizzate da scioperi selvaggi di categorie varie tradite e sfiancate, non c'è un solo dato economico che indichi un barlume di ripresa, ma niente, lui si aggrappa al duo Letta-Alfano (insieme non arriverebbero, in una elezione, all'8 per cento dei voti) per tenere il Paese reale fuori dalla porta. Non ha sentito, come ebbe a dire, il boom di Grillo, ha fatto fuori Berlusconi coi metodi che conosciamo, non ne vuole sapere di Renzi. Tre quarti degli elettori sono privi di rappresentanza al governo. Ma niente. Non ne vuole sentire parlare di prendere atto del fallimento del suo progetto di larghe intese, che in realtà è un monocolore Pd vecchia guardia (cioè comunista o post che sia). Non basta neppure che la sua figura sia precipitata ai minimi nel gradimento degli italiani. Convoca ministri come se fosse un premier, modifica gli equilibri con la nomina di senatori a vita amici, lancia ogni giorno proclami da dittatore. Non vede che il Paese è allo stremo e che la colpa è solo sua, tante ne ha fatte a partire dallo sciagurato blitz che portò all'insediamento del governo Monti (oggi il partito dell'ex premier è all'uno per cento).

Qualcuno dovrebbe avere il coraggio di dirglielo: presidente, liberi l'Italia dalla sua nociva presenza ai vertici dello Stato. Lo faccia, si ritiri. Ha l'età per farlo senza drammi. Qualsiasi cosa accadrà dopo non potrà che andare meglio. Come arbitro non è più credibile, l'Italia ha bisogno di tornare al più presto alle urne per avere un Parlamento legittimo e quindi un governo autorevole.

Il problema non sono i forconi in piazza, ma Napolitano al Quirinale. Dove lui e il governo non possono mettere becco (vedi la quotazione Moncler di ieri in Borsa) le cose ancora funzionano. Se ci lasciano in pace, se ci lasciano liberi, sappiamo cosa fare. E spesso lo facciamo bene.

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