RomaOrganizzava falsi colloqui di lavoro per avvicinare, drogare, violentare e infine derubare giovani donne. Claudio Franciosi, sessantunenne di Roma da ieri in prigione, non era nuovo a questi giochetti, che già undici anni fa gli erano costati la galera. Allora, spacciandosi per regista, aveva approfittato di ragazze ambiziose che sognavano di sfondare nel mondo dello spettacolo e, con la promessa di finti provini, aveva abusato di loro. Da qualche tempo era tornato a colpire, recitando lo stesso copione, ma questa volta si era finto agente a caccia di hostess.
Nella sua rete sono cadute otto vittime ma il numero, secondo gli investigatori, è destinato a salire. I carabinieri della stazione Roma Prati che hanno svolto gli accertamenti hanno scoperto che Franciosi sotto falso nome si serviva di internet per pubblicare annunci di lavoro, con i quali offriva alle donne la possibilità di lavorare come hostess-accompagnatrici per cene, business, serate, weekend, chiedendo loro la disponibilità a viaggiare e promettendo in cambio massima riservatezza e guadagni da 1.500 a 4mila euro.
Dopo il contatto, che avveniva rigorosamente ed esclusivamente via mail, le ragazze interessate venivano accuratamente istruite sulle modalità con cui dovevano organizzare gli incontri con i «facoltosi clienti». Si chiedeva loro di portare oli e creme per massaggi, capi di lingerie, una bottiglia di spumante e, soprattutto, denaro contante per le spese extra e per anticipare quelle del viaggio e dell'hotel.
Una volta giunte nella capitale alle ragazze, tutte accomunate dal bisogno di guadagnare, veniva dato appuntamento in hotel centrali ed eleganti della capitale. Una trentenne di Novara e una ventisettenne di Milano hanno raccontato di aver incontrato il balordo nelle camere di due alberghi differenti. Il copione, però, era sempre lo stesso. Franciosi, che si fingeva anche cliente, offriva loro spumante «corretto» con benzodiazepine, in alcuni casi somministrato in forma polverizzata e spacciato per cocaina. Così le vittime perdevano i sensi e al loro risveglio si sono ritrovavano senza denaro, carte di credito, orologi ed effetti personali.
Tra le otto accertate, tutte donne provenienti dal Nord tra i 22 e i 50 anni, alcune sono state anche malmenate e violentate. Undici anni fa l'impostore aveva fatto lo stesso, fino a quando un tenente donna dell'Arma, dopo aver finto di essere un'aspirante attrice, aveva incastrato il falso regista. Questa volta a smascherarlo è stata sempre una donna carabiniere della Stazione Prati, che ha finto di essere interessata all'ennesimo annuncio. Quando si è trovata in camera d'albergo con Franciosi ha fatto scattare la trappola. Ha atteso che il balordo prendesse dalla tasca due pasticche di Tavor e mentre stava per inserirle nel bicchiere di spumante, lei ha dato il via libera al blitz dei colleghi, appostati poco lontano, che hanno ammanettato il delinquente.
I carabinieri durante la perquisizione dell'abitazione di Franciosi hanno sequestrato benzodiazepine, macchine fotografiche, fotocamere e videocamere, fotocopie di documenti d'identità, cellulari, schede sim, occhiali da sole ed effetti personali sottratti ad altre vittime.
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