Roma - La Procura di Roma non archivia. E la denuncia avanzata da Rita Marino, ex segretaria particolare di Gianfranco Fini quando era segretario di An, sulla «dubbia» gestione della Fondazione di Alleanza Nazionale non finirà in un cassetto. Il gip ha chiesto ulteriori verifiche sui conti della fondazione. Il presidente della stessa, Franco Mugnai, si sente tranquillo e plaude all'iniziativa dei giudici. C'è chi, però, come Francesco Storace, coltiva molti dubbi sulla trasparenza di questi istituti e sulla loro necessità.
Il presidente della Fondazione ha garantito che è tutto chiaro e trasparente. Non le basta?
«No che non mi basta. L'inchiesta parla di dubbi sulla gestione di oltre 29 milioni. Non si potevano pubblicare on line i rendiconti di quelle spese? E poi perché ci sarebbero conti esteri intestati alla fondazione di Alleanza Nazionale? A che scopo?».
Cosa propone allora?
«Ovviamente di chiuderle. Anche perché da tempo diciamo che le fondazioni sono un modo per aggirare i futuri paletti sul finanziamento ai partiti. Questi soldi non servono alla politica. Ho fatto il ministro e il presidente di Regione. Faccio politica da sempre e non mi sono mai servito di una fondazione».
E cosa ci si potrebbe fare?
«Visto che la fondazione si regge sui rimborsi elettorali di An e sul patrimonio del Msi, si potrebbero devolvere i fondi ricavati dall'alienazione di questi ultimi alle famiglie delle vittime del terrorismo. Il Movimento sociale conta 27 vittime del terrorismo degli anni di piombo. Insomma, su questo punto devo dare ragione a Maurizio Gasparri».
Addirittura!
«Faccio mia la sua proposta: sciogliere le fondazioni politiche e restituire quei soldi allo Stato».
Il 14 dicembre si riunirà l'assemblea della Fondazione di An. Un'utile occasione per capire meglio la natura delle sue operazioni finanziarie.
«Speriamo. Nutro anche in questo caso forti dubbi. D'altronde si è parlato della presenza nel board della fondazione di persone come Italo Bocchino e Carmelo Briguglio.
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