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Ora anche la casalinga di Voghera si è messa a cercare lavoro In un anno 330mila massaie in meno

Non è più tempo di casalinghe anche per l'Italia. Oggi molte donne, che prima potevano «permettersi» di non avere un'occupazione per badare esclusivamente alle faccende domestiche e familiari, si riversano sul mercato del lavoro alla ricerca di un posto. Anche se di frequente la caccia all'impiego non si conclude con successo e tante ex casalinghe si ritrovano ad essere semplicemente nuove disoccupate. Ecco che nel giro di un solo anno, passando dal secondo trimestre del 2011 allo stesso periodo di quest'anno, il numero delle massaie si è ridotto di quasi 330 mila unità, ovvero del 6,7%. È come se fosse sparita una città di sole massaie delle dimensioni di Bari. Un forte calo che va di pari passo con la contrazione del popolo degli inattivi, coloro che nè sono occupati nè disoccupati, restando ai margini del mercato.

Le casalinghe, infatti, rientrano proprio nell'esercito degli inattivi, che sotto i venti di recessione sta cedendo sempre più unità ai territori in allargamento dei senza lavoro. Dati Istat alla mano, guardando all'ultimo aggiornamento trimestrale le donne in età lavorativa (15-64 anni) che tra aprile e giugno si dichiarano dedite agli affari di casa e di famiglia sono circa 4 milioni 562 mila.

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