La pagina più triste di queste trattative per la formazione del nuovo governo non è stato l'incontro-scontro tra Renzi e Grillo. In fondo si è trattato di un momento di teatro, a tratti divertente, da relegare sotto la voce «folclore». Il punto più basso lo si è toccato ieri - e mi sarebbe piaciuto, quello sì, vederlo in diretta streaming - tra il gigante Pd e otto partitini che elemosinavano poltrone con una arroganza che non ha nulla a che fare con la democrazia. Renzi, ed è un ottimo segnale, si è rifiutato di partecipare, delegando il povero Delrio, suo paziente braccio destro e in questo caso vittima sacrificale. Meglio, mille volte meglio gli insulti di Grillo in versione fascistoide che la questua di questi grigi burocrati della politica di seconda fascia. Ma le avete viste, a lavori conclusi, le facce di Alfano, Schifani e Sacconi? Cani bastonati nello sguardo, sprezzanti a parole. Erano abituati a essere ricevuti con rispetto, a trattare con la forza e la dignità di chi appartiene a un grande partito, Pdl o Forza Italia che fosse. Che poi, in verità, non era merito loro ma discendeva dall'essere nella squadra di quel matto di Silvio Berlusconi che li aveva inventati e sopportati. Erano querce, ora sono cespugli ma non se ne rendono conto. Dal basso del tre per cento di italiani che rappresentano pretendono di dettare legge su nomi, programmi e tempi del governo. Non hanno capito che la musica è cambiata. Vi sembra normale che il 97 per cento del Paese debba adeguarsi alle scelte del restante 3? Ma che razza di democrazia hanno in testa? C'è solo da sperare che Renzi non molli. In questo continua a dargli una mano Silvio Berlusconi che anche ieri ha ribadito stima e incoraggiamento al premier designato. Il patto sulle riforme firmato tra i due sta tenendo agli assalti finali del caravanserraglio.
In caso di emergenza, nulla è escluso. Del resto, o si dà adesso la spallata alla dittatura delle minoranze oppure addio per sempre alla speranza di cambiare il Paese. Questione di poche ore, quello che accadrà dopo si vedrà e sarà tutta un'altra storia.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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