Il Documento di economia e finanza varato la scorsa settimana dal governo è stato approvato dall'Aula del Senato. I sì sono stati 156, contro 92 no e due astenuti.
Approvato anche il rinvio del pareggio di bilancio con 170 voti a favore e 87 voti contrari e un astenuto al Senato e 373 sì, 114 no e 4 astenuti alla Camera. Il voto è avvenuto in entrambi i casi a maggioranza assoluta. Sì anche dalla Lega. L’Aula ha approvato a maggioranza assoluta due risoluzioni identiche, quella presentata dai capigruppo della maggioranza e una della Lega, accorpata alla prima dopo la riformulazione di Roberto Calderoli. C’è stato, quindi un voto unico sul dispositivo di entrambe risoluzioni, approvate a maggioranza assoluta come richiesto.
A prendere la parola dai banchi del governo il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, che ha confermato che l'Italia raggiungerà l'obiettivo di bilancio solo nel 2016. Nonostante i segnali di ripresa dell'anno in corso - ha spiegato - anche nel 2014 "il gap tra crescita osservata e crescita potenziale rimarrà molto negativo, la ripresa economica ancora fragile e la situazione del mercato del lavoro rimane ancora difficile".
Sulla lettera inviata da Palazzo Chigi all'Unione europea, il ministro smorza le polemiche definendo la vicenda una "tempesta in un bicchier d'acqua".
E ha aggiunto che il governo attuerà "un piano di rientro per raggiungere pienamente l'obiettivo di medio periodo nel 2016". "Il pareggio di bilancio sarebbe conseguito nel 2016 e sarebbe mantenuto fino al 2018", ha sottolineato Padoan.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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