Pagati 253 euro al minuto I grillini sono già casta

Da inizio legislatura la Camera si è riunita nove volte: i deputati hanno incassato 1.545 euro a seduta. E quelli del M5S, nonostante i tagli, ne hanno presi 1.267

Pagati 253 euro al minuto I grillini sono già casta

Hanno guadagnato in media 464 euro all'ora. Possono sempre dire: è colpa di Bersani. E chi gli può dare torto. Deputati e senatori hanno scaldato i banchi, in questo mese. Ma i grillini pur di lavorare hanno occupato le aule. Il Pdl è il primo partito che vorrebbe formare finalmente un governo (i grillini no). Una parte dei deputati del Pd ha denunciato l'immobilismo, pur senza citare il segretario. Nessuno però ha parlato di rinunce. Il parlamento quasi non lavora, ma gli stipendi a fine aprile arriveranno comunque.

Quattro settimane esatte di attività: dal 15 marzo, giorno di avvio della legislatura, al 12 aprile, oggi. Un mese. Giorni lavorati alla Camera: 9. Giorni lavorati al Senato: 10. Val la pena ricordare lo stipendio netto di deputati e Senatori: Camera: 13.910 euro. Senato: 14.634 euro. Ed ecco il risultato. Per ogni giorno di lavoro gli eletti di Montecitorio percepiranno 1.545 euro. Quelli di Palazzo Madama 1.463. In ventiquattr'ore i parlamentari portano a casa più della busta paga media di un italiano. E non cambia molto per i grillini. I parlamentari del Movimento Cinque Stelle hanno annunciato che ritireranno solo la metà dell'indennità: 2.500 euro invece di 5mila. Sulle altre voci il loro comportamento non è ancora chiaro. Potrebbero mantenere intatta la diaria di 3.500 euro, mentre porteranno gli scontrini per le spese generali e di mandato. In attesa dei loro rendiconti, il guadagno giornaliero in questo mese è di 1.267 euro per i deputati e 1.213 per i Senatori. L'anti Casta alla fine sarà una Casta quasi tale e quale.

È la matematica, la dura (per i contribuenti) regola di un Paese senza governo. Il lavoro, poi, è stato tutto fuorché full time. Ci sono dei casi limite, come la seduta del 3 aprile alla Camera. Inizio alle 12.35, fine alle 12.40. Cinque minuti. Ogni minuto i deputati hanno guadagnato 309 euro. Ogni secondo 5,15. Per i grillini sempre cifre esorbitanti: 253 euro al minuto quel giorno. In questo mese i deputati hanno lavorato complessivamente 30 ore, con un guadagno medio di oltre 460 euro ogni sessanta minuti.

Al Senato non c'è stata una seduta così mini, ma la riunione del 26 marzo si è fermata a 36 minuti. Ogni secondo di «lavoro» i senatori si sono guadagnati quasi un caffè (70 centesimi), ogni minuto una cena di pesce (42 euro). E così la legislatura che doveva abbattere la Casta parte come una barzelletta.
La guerra al privilegio alla fine non ha ottenuto i risultati previsti, dice chi ha visto nascere la prima denuncia giornalistica contro la setta dei palazzi. La rivelazione arriva da Massimo Mucchetti, deputato del Pd, già vicedirettore del Corriere della Sera. Con Italia Oggi, una delle firme storiche del Corsera ha ripercorso il momento da cui tutto nacque: «La Casta - racconta - fu un'intuizione giornalistica penetrante dell'allora direttore, Paolo Mieli. Quelle inchieste si accompagnavano a una campagna politica che, mettendo in luce le debolezze reali del governo Prodi, puntava sui tecnici che avrebbero dovuto avere alla loro testa Montezemolo». Tutto partì per dare fiato ai tecnici, ma chi doveva non ha saputo cogliere affatto la nuova opportunità: «Una grande idea giornalistica, una piccola idea politica.

E alla fine, complice una politica cieca, la guerra alla Casta senza la capacità di proporre alternative reali ha generato il Movimento 5 Stelle. Che ora attacca politici e giornalisti». Una guerra persa. Soprattutto con un parlamento dove si guadagna anche respirando.

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