Partito unico conservatore, ipotesi battesimo nel 2024

L'idea di Berlusconi prende piede nel centrodestra. Tajani: "Un progetto da condividere con gli alleati"

Partito unico conservatore, ipotesi battesimo nel 2024

Il Partito Democratico, che per le elezioni regionali del Lazio sostiene l'attuale assessore alla Sanità Alessio D'Amato, non ha più intenzione di escludere i 5S, che hanno candidato la giornalista Rai Donatella Bianchi, dall'alleanza. «Da parte mia le porte sono sempre aperte» al M5s «se si volesse arrivare ad un accordo. Anche in extremis: se Bianchi vuole fare un ticket, per me sarebbe cosa gradita», ha detto D'Amato durante una puntata di Tagadà. Si cerca dunque di ricomporre l'alleanza di centrosinistra che ha governato il Lazio sotto la presidenza di Nicola Zingaretti. La Bianchi dovrebbe, secondo i dem, accettare dunque sì la candidatura ma a vicepresidente di quello che in gergo è stato chiamato per qualche tempo «campo largo». Contrarietà da parte del Terzo polo, con Carlo Calenda che ha chiesto a D'Amato di smetterla con i «giochini».
discuteremo, ma sicuramente nulla è escluso», neanche le Europee. Sull'ipotesi che anche Matteo Renzi possa essere della partita, Tajani commenta: «Se sceglie di stare con il Centrodestra si apre un discorso diverso e vedremo se vorrà far parte del cantiere».

Il plauso però non va oltre i confini di Forza Italia e dell'Udc. Roberto Pella, capogruppo di Forza Italia in commissione Bilancio della Camera, sottolinea che «Berlusconi pensa a un unico partito plurale, unito, credibile di centrodestra, sul modello repubblicano statunitense. Un nuovo cantiere in grado di interpretare le istanze del Paese e dell'Europa, andando oltre gli interessi di parte per favorire quelli generali». Per Matteo Perego, sottosegretario Un grande partito repubblicano per completare e blindare il percorso del bipolarismo. Il sogno di Silvio Berlusconi non è mai tramontato. Per l'uomo che ha creato il centrodestra italiano ed è diventato il suo punto di equilibrio, l'idea di promuoverne una ulteriore evoluzione resta più che mai viva. Il Cavaliere, però, ha rilanciato l'idea per indicare una prospettiva, sapendo bene che la via non è percorribile nell'immediato e non può avere uno sbocco subito alle Regionali di febbraio.

Il presidente Silvio Berlusconi pensa a «una coalizione che un giorno potrebbe essere un partito unico, sul modello dei Repubblicani americani, senza perdere in nessun caso il suo carattere plurale». E Antonio Tajani parla di «un progetto per il futuro, di un cantiere di cui parleremo con gli alleati» come spiega ad Affaritaliani. «Serve tempo, vedremo. Si aprirà un cantiere e ne alla Difesa forzista «il ritorno al bipolarismo garantirebbe al sistema politico italiano stabilità e chiarezza, gli elettori potrebbero scegliere con la consapevolezza di essere governati secondo un programma e una maggioranza che non mutano nel corso della legislatura».

Dagli alleati non arrivano aperture. La Lega resta fredda rispetto a una ipotesi che aveva caldeggiato quando era il Carroccio a trainare la coalizione. Matteo Salvini, leader leghista, però, in questa fase vuole tornare a sottolineare l'identità distinta del suo partito e rilanciarne anche lo spirito autonomista. Fratelli d'Italia invece sente il vento in poppa e vuole consolidare il consenso, magari lavorando in prospettiva sul consolidamento dei rapporti tra i Conservatori e i Popolari così da allargare la sfera di influenza della sua famiglia europea. Vincenzo Sofo, eurodeputato del partito guidato da Giorgia Meloni, ripensa retrospettivamente agli esperimenti del passato. «La verità è che l'operazione Pdl servì ad anestetizzare la destra, frenandone la crescita e impedendone il consolidamento delle idee. Non è un caso che a giovarne elettoralmente fu la Lega Nord, unico partito che saggiamente decise di non aderire all'operazione (pur restando alleato), la quale iniziò automaticamente a diventare punto di riferimento per un elettorato di destra reso orfano», chiosa il parlamentare europeo di Fdi.

Nel centrodestra però movimenti al centro non mancano di certo. Stefano Bandecchi, fondatore dell'Università Niccolò Cusano e presidente della Ternana, annuncia che Alternativa Popolare, il partito ci cui è coordinatore e di cui è presidente Paolo Alli sosterrà il centrodestra alle Regionali.

«Alternativa Popolare» spiega Bandecchi «offrirà il proprio contributo tanto in termini di idee e proposte quanto dal punto di vista delle candidature e dei voti, anche per consolidare l'alleanza del centrodestra, rafforzando la proposta politica di centro ed evitando sbilanciamenti a destra. Crediamo che oggi più che mai serva una politica ancorata ai sani valori del popolarismo europeo», conclude il fondatore della Università Niccolò Cusano.

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