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"Partito-Ztl vicino al M5S". Il sondaggio svela il nuovo Pd di Schlein

Il sondaggio Ipsos rivela il nuovo Pd firmato Elly Schlein: un "partito-Ztl" spostato a sinistra e vicino alle istanze del Movimento 5stelle

"Partito-Ztl vicino al M5S". Il sondaggio svela il nuovo Pd di Schlein

L’elezione di Elly Schlein alla guida del Partito democratico ha rimescolato le carte a sinistra. L’impronta radicale e massimalista, tipica della neo segretaria, è abbastanza forte da spostare il Pd ancora più a sinistra e abbandonare, una volta per tutte, le istanze riformiste. Queste divisioni, tra massimalisti e riformisti, caratterizzano anche l’elettorato di sinistra. L’ultimo sondaggio realizzato da Ipsos per il Corriere della Sera scatta una fotografia del nuovo Pd made in Schlein: un partito radicale vicino alle istanze del Movimento 5stelle ma, allo stesso tempo, apprezzato dai ceti più abbienti.

Un "partito-Ztl"

Una contraddizione che, prima o poi, Elly Schlein dovrà risolvere. Perseguire lotte minoritarie a favore dei ceti più ricchi oppure, al contrario, difendere i ceti meno abbienti e affidarsi al populismo grillino? Al momento, stando ai numeri del sondaggio Ipsos, le valutazioni più positive nei confronti della giovane segreteria provengono dai segmenti che negli ultimi anni hanno caratterizzato l’elettorato dem. Gli elettori di età più elevata, più scolarizzati, i più abbienti e i residenti dei capoluoghi. L’immagine che ci consegna il sondaggio è nitida: il nuovo Pd firmato Schlein è decisamente un “Partito – Ztl”, lontano dalle realtà di periferia e soprattutto lontano dai ceti meno abbienti. Insomma, l’incontrario di quanto sperava la giovane segretaria.

La svolta radicale di Schlein

E che il Pd guidato da Elly Schlein sia divisivo lo si percepisce dal giudizio dagli elettori. Le opinioni sono nettamente separate tra chi ritiene che il rilancio del Pd sia molto probabile (32%), gli scettici (33%) e coloro che sospendono il giudizio (35%). I meno convinti della possibilità di un rilancio sono ovviamente gli elettori di Azione-Italia Viva. I seguaci del duo Calenda-Renzi, legittimamente, paventano una radicalizzazione del nuovo Partito democratico.

E poco importa se ieri, in tarda serata, il nodo della presidenza del partito è stato sciolto e che il governatore dell’Emilia Romagna, con ogni probabilità, sarà il prossimo presidente del Pd. Il riformismo di Stefano Bonaccini, tanto caro ai centristi, è sovrastato dall’impronta massimalista di Elly Schlein. Gli intervistati, rispetto al passato, si aspettano un Pd vicino alle tematiche ambientali (36%), più di sinistra (33%) e più radicale (24%).

Il ritorno del "campo largo"

Con questi numeri, l’alleanza politica più credibile, rimane il nuovo e vecchio campo largo: un’accozzaglia giallo-rossa da contrapporre all’esecutivo di centrodestra compatto. Il 33% degli elettori dem prevede un’alleanza in ambito locale mentre il 30% prefigura un’alleanza finalizzata alla guida del Paese. Dalle parti del Movimento 5stelle, invece, l’ipotesi “campo largo” come alternativa di governo è la più gettonata (41%). Il rapporto con il Terzo Polo sembra completamente deteriorato: il 33% degli elettori centristi non prevede alcuna collaborazione con il Pd.

Nota sondaggio:

Sondaggio realizzato da Ipsos per Corriere della Sera presso un campione casuale nazionale rappresentativo della popolazione italiana maggiorenne secondo genere, età livello di scolarità, area geografica di residenza, dimensione del comune di residenza. Sono state realizzate 2000 interviste (su 10.034 contatti), condotte mediante mixed mode CATI-CAMI-CAWI tra l’1 e il 9 marzo 2023. Il sondaggio completo è disponibile sul sito www.

sondaggipoliticoelettorali.it

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