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"Cooperiamo con Elly". Fico spinge verso il campo largo col Pd

L'ex presidente della Camera pianifica un nuovo campo largo con il Pd: "Possibilità di cooperazione con il Pd". I vertici grillini frenano: "Vogliamo vedere Schlein alla prova dei fatti"

"Cooperiamo con Schlein". Fico spinge verso il campo largo col Pd

L’adunata antifascista di sabato scorso, inutile negarlo, ha riavvicinato il Movimento 5stelle di Giuseppe Conte e il “nuovo” Pd firmato Elly Schlein. Evocare il pericolo fascista, gridare all’allarme squadrista e difendere la Costituzione era solo un pretesto per imbastire un’alleanza organica a livello nazionale. Il nuovo e al contempo vecchio campo largo: un’accozzaglia rossa aperta a chiunque voglia mettere i bastoni tra le ruote all’esecutivo di Giorgia Meloni. L’ex presidente della Camera, Roberto Fico, non vede l’ora di partire: “Con il Pd c’è una possibilità di cooperazione”. Ma i vertici grillini frenano:“Vogliamo vedere Schlein alla prova dei fatti”.

Il "nuovo" campo largo

Se in politica estera la linea Schlein è ancora coperta dagli equilibrismi e dall’incertezza, a livello nazionale la neo-segretaria del Pd sembra avere le idee chiare. Basta tornare con la mente al “sabato antifascista” di Firenze e passare in rassegna gli invitati al corteo per farsi un’idea, seppur vaga, dei nuovi compagni di viaggio del Partito democratico. Tra questi, ovviamente, ci sono i penta stellati guidati da Giuseppe Conte. L’ex presidente della Camera e grillino della prima ora, Roberto Fico, riparte proprio da lì: “È bene – spiega a LaStampache il M5S e il Pd, su alcune tematiche come quelle che animavano il corteo di sabato, siano uniti”.

Il corteo "antifascista"

La “passeggiata antifascista” di Firenze indetta da Cgil Cisl e Uil, giova ricordarlo, era incentrata sulle seguenti tematiche: condanna dei “metodi squadristi” a scuola, difesa della Costituzione, resistenza al governo di centro destra e le immancabili dimissioni di alcuni ministri dell’esecutivo, Matteo Piantedosi in primis. Il tutto caratterizzato dal solito sfondo ex neo e post comunista: Bella Ciao, pugni chiusi, bandiere dell’ex Pci, falce e martello e i soliti slogan offensivi. Tutto questo non sembra preoccupare l’ex presidente Fico, che continua a tracciare la strada di una nuova alleanza: “È chiaro che dai discorsi di Schlein ci siano affinità su tanti punti con il M5S”. “C’è bisogno di idee radicali – aggiunge – chiare nette. All’interno di questo campo, l’importante è pensare alla cooperazione”.

La cautela dei vertici grillini

Ma se da un lato Roberto Fico preme sulla cooperazione con i nuovi dem, dall’altro alcuni esponenti grillini, compreso Giuseppe Conte, frenano. I dubbi dei vertici del Movimento 5stelle, complici anche i sondaggi che premiano Elly Schlein, sembrano piuttosto concreti. Fonti vicine al M5S, raggiunte dal Corriere della Sera, mettono sul tavolo i principali nodi da sciogliere: “Il problema vero è vedere come si assesterà il rapporto della Schlein con le correnti interne che da sempre dominano il partito e vedere cosa realmente cambierà sul fronte della linea politica”.

Il dubbio è che la nuova leader non abbia pienamente le redini del Pd. Una questione, anche numerica, che potrebbe rendere difficile il percorso della “piccola rivoluzione” di Elly Schlein, sia alla Camera che al Senato. Non a caso il mantra dei vertici grilli è sempre lo stesso: “Vogliamo vedere Schlein alla prova dei fatti”.

Il primo vero banco di prova sarà la posizione in merito al conflitto russo-ucraino.

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