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"La patriota divide l’Italia". Schlein vuol dare lezioni a Meloni

La segretaria dem pronta alle barricate sull'Autonomia differenziata: "Lacera il Paese". Poi l'accusa contro l'esecutivo Meloni: "È un governo antimeridionalista"

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“Non si è mai vista una patriota che spacca l’Italia. Dopo un breve stop “umanitario” dallo scontro verbale con la premier – concluso con il via libera alla mozione dem sul Medio Oriente con un riferimento al cessate il fuoco - la segretaria del Partito democratico torna al solito modus operandi tanto caro alla sinistra: attaccare sul piano personale. A scaldare Elly Schlein, intervistata da la Repubblica, è una delle grosse novità che il governo sta cercando di portare a avanti da inizio legislatura. Dopo aver sbraitato l’impossibile contro il premierato della “donna sola al comando”, ora la leader dem si scaglia con tutte le sue forze contro l’Autonomia differenziata.

Il metodo è ben rodato. Prendere un tema caro alla maggioranza di centrodestra e ai suoi elettori e, penna rossa a portata di mano, provare a dare lezioni di democrazia dai banchi dell’opposizione. Il tutto, giova ricordarlo, partendo da qualche attacco personale da scagliare ad hoc contro la presiedente del Consiglio."Intanto – esordisce Schlein - non si è mai vista una patriota che spacca l'Italia. Quella di Calderoli, votata dal partito di Giorgia Meloni, è una riforma destinata a lacerare un Paese che invece ha un disperato bisogno di essere ricucito nelle sue fratture e diseguaglianze".

Un refrain già sentito che, oltre a volere azzoppare la riforma del governo, viene prontamente utilizzato per raccogliere qualche manciata di voto in vista delle elezioni europee del prossimo giugno. L’Autonomia differenziata pensata dal governo, secondo la logica di Schlein, "certifica che ci sono cittadini di serie A e cittadini di serie B. Pazienti di serie A e pazienti di serie B. Perché – spiega - l'Autonomia differenziata mina l'accesso a servizi fondamentali come salute, scuola, trasporto pubblico locale". Un ritornello nel quale la propaganda verso il Sud non può mancare. "Se poi consideriamo - osserva la segretaria - la disastrosa condizione della Sanità al Sud, sempre più persone saranno costrette a emigrare per curarsi". E si riparte, come in un loop, con l’accusa di antimeridionalismo."Ci vuole tempo per misurare la distanza fra propaganda e realtà. E la realtà dice che questo è un governo antimeridionalista”.

Il motivo? Secondo Schlein è presto detto. “Basta mettere in fila le cose che hanno fatto – spiega con sprezzo del ridicolo Schlein - oltre all'Autonomia di Calderoli, hanno affossato il salario minimo per contrastare il lavoro povero, molto diffuso al Sud; abolito il Reddito di cittadinanza; bloccato i fondi di sviluppo e coesione che regioni e comuni reclamano per modernizzare le aree più svantaggiate. Si accrescono le disparità e si colpiscono i più deboli.

La narrazione della sinistra è logora ancora prima di diffondersi. La domanda, per Schlein e compagni, viene quasi spontanea: aggrapparsi ancora al governo ladro che “fa cassa sui poveri” o al presunto “antimeridionalismo” della maggioranza porterà dei risultati soddisfacenti in sede europea e nazionale?

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