Il Pd non vuole abolire l'Imu

Il Pd esce allo scoperto con Franceschini: "Non la toglieremo a tutti". Il Pdl alza i toni: "I patti non erano questi". Fassina passa agli insulti: "Alfano tenga a bada i suoi falchi"

Il viceministro dell'Economia, Stefano Fassina
Il viceministro dell'Economia, Stefano Fassina

L'orologio corre veloce. La dead line è prevista per settembre. Allora scadranno i termini del rinvio. Allora il premier Enrico Letta dovrà avere per le mani la riforma definitiva dell'odiatissima tassa sulla casa. Gli accordi tra Pd e Pdl erano chiari sin dall'inizio: abrogazione dell'Imu sulla prima abitazione. I democratici, però, giocano sporco e, inserendo nel dibattito tutta una serie di distinguo e di ipotesi alternative, provano a mantenere l'imposta per far cassa sulla pelle dei contribuenti. Dalla loro parte, poi, hanno il ministro dell'Economia Fabrizio Saccomanni che sembra lavorare contro la buona riuscita del piano economico. Le ultime sortite toccano al ministro per i Rapporti col parlamento Dario Franceschini che, in una intervista alla Stampa, fa sapere che l'imposta sulla prima casa non sarà tolta a tutti, e il viceminsitro dell'Economia Stefano Fassina che dalle colonne del Messaggero ha invitato il vicepremier Angelino Alfano a "tenere a bada i falchi" del Pdl. Insomma, sembrerebbe proprio che i democrat facciano di tutto per far saltare le larghe intese.

Dopo settimane il Pdl ha fatto sapere che non ci sono vie di mezzo. L'Imu sulla prima abitazione va tolta a tutti. Il resto sono solo giochetti politici inutili. In questo sfibrante dibattito, Saccomanni si sta dimostrando sempre più inadeguato a sciogliere i principali nodi fiscali. Sia per l'abolizione dell'imposta sulla casa sia per l'abrogazione dell'aumento dell'aliquota Iva, il titolare dell'Economia non è in grado di trovare le coperture economiche necessarie. "Chi attacca Saccomanni, attacca tutto il governo", si è indignato Franceschini assicurando che Letta che con Saccomanni hanno "un rapporto solidissimo e quotidiano". In realtà, da quando il Pdl ha iniziato a chiedere la rimozione di Saccomanni dal dicastero di via XX Settembre, il premier non ha mai preso posizione. Nemmeno alla vigilia di una settimana decisiva per la maggioranza. Mercoledì la riunione della cabina di regia tra governo e partiti dovrebbe mettere i primi punti fermi alla riforma della tassazione complessiva degli immobili. Come ha confermato iedri il sottosegretario Pier Paolo Baretta, le alternative sul tavolo restano due: o l’abolizione totale dell’Imu (pretesa dal Pdl) o la rimodulazione (proposta dal Pd). "L’Imu sulla prima casa sarà abolita ma non per tutti. Sappiamo che per il Pdl è una priorità, quindi si farà, ma in modo ragionevole", ha spiegato Franceschini che, anche sull'Iva, è arrivato a ipotizzare "un ridisegno più equo delle aliquote tra il 4, il 10 e il 21%". L'esatto contrario degli accordi sottoscritti dalla maggioranza, l'esatto contrario di quanto promesso dal ministro allo Sviluppo economico nel suo intervento all’Unione industriale di Torino. "Il governo - ha detto - intende ridurre l’Imu sulla prima casa delle famiglie, sugli immobili strumentali delle aziende e sui capannoni che la 'prima casa' delle aziende".

Il Pdl non vuole nemmeno sentir parlare di opzioni. "C’è una zona grigia al Tesoro - ha denunciato Fabrizio Cicchitto - che scavalca governo e ministri per collegarsi direttamente con ambienti dell’Unione Europea e del Fmi, per invitarli ad interventi restrittivi". Una "zona grigia" di alta burocrazia a cui appartiene anche Saccomanni con cui il governo non va da nessuna parte. Un attacco concentrico al quale il titolare del Tesoro preferisce non rispondere direttamente limitandosi ad assicurare "una decisione collegiale" del governo sull’imu dopo una discussione dentro la maggioranza "nelle sedi di confronto già individuate". A rispondere per conto del ministro, ci pensa il suo vice. "Bisogna evitare che gli equilibri sui quali si poggia il governo divengano insostenibili", ha tuonato Stefano Fassina invitando Alfano a "mettere in riga" i suoi a "trovare un compromesso con spirito costruittivo". Una sortita violentissima che ha infastidito il centrodestra che ha subito chiesto a Letta di intervenire.

"Il Pdl ha votato la fiducia al governo sulla base di un programma politico che prevede l’abrogazione dell’Imu e la riduzione della pressione fiscale", ha replicato la senatrice Anna Maria Bernini chiedendo al premier di "ricondurre a ragionevolezza" il viceministro.

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