Pd, in Puglia arriva l'obolo per le Regionali: "Versa 2500 euro se vuoi candidarti"

Tutti i candidati, sia che provengano dal nazionale che da un comune di provincia sono obbligati a versare la quota al partito, innescando un malumore crescente in chi non lo considera equo

Pd, in Puglia arriva l'obolo per le Regionali: "Versa 2500 euro se vuoi candidarti"
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Una nuova bufera si sta abbattendo sul Partito democratico pugliese, dove è previsto il versamento obbligatorio di una quota da 2500 euro al partito una tantum per qualunque tipologia di candidatura. Lo riferisce il Corriere della sera, sottolineando che non esistono differenziazioni tra deputati, consiglieri regionali e assessori comunali. Si tratta di una modalità quanto meno forzata di fare cassa per il Pd pugliese, che sta facendo storcere il naso ai più, soprattutto a chi si vuole candidare per le prossime Regionali, che si terranno tra poco più di un mese.

"Non è equo perché non è commisurato ai vari incarichi", si lamentano ora i dem, che lamentano anche il fatto che "per la prima volta introducono questa regola e peraltro a partita in corso. Mentre per i sindaci candidati non si prevede alcun contributo". Una stortura, secondo alcuni, che coinvolge anche i vertici del Pd pugliese, perché il segretario Domenico De Santis, coordinatore della direzione regionale, pare sarà candidato della provincia di Barletta-Andria-Trani senza versare il contributo minimo richiesto a tutti gli altri. Si tratta di una polemica dai tratti comprensibili che scoppia a pochi giorni dalla presentazione delle liste e del voto, che vede gli assessori e i consiglieri sottolineare come questo crei una ingiusta condizione di partenza tra loro e, magari, i deputati come Ubaldo Pagano, candidato alle regionali. È innegabile che il cedolino a fine mese abbia un peso diverso e in base a quello si vorrebbe venisse calcolato l'obolo.

Invece, all'interno del Pd sembra esserci un atteggiamento molto poco democratico in tal senso, pretendendo quello che in proporzione è un enorme esborso

dai candidati di provenienza locale e un piccolo sacrificio da quelli che provengono dal nazionale. È probabile che, trattandosi di una nuova regola, nei prossimi giorni saranno in molti ad alzare la voce.

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