Pdl, ore decisive

Forte la tentazione di mollare il governo. Qualcuno frena. Ma se Passera dice che l’Imu è giusta... E Monti chiede scusa: "Berlusconi ha fatto molto"

Pdl, ore decisive

Monti chiede scusa all’ex go­verno del centrodestra. È stato un errore, ha ricono­sciuto il premier smenten­do una sua affermazione di martedì, met­tere sul conto di Berlusconi il flagello dei suicidi causa crisi. La retromarcia salva la diplomazia politica ma non cambia la sostanza delle cose. Che è questa. Il go­verno in carica gongola a prendersi re­sponsabilità nei confronti dei salotti finanziari, della Merkel e della Banca cen­trale, ma non ha alcuna intenzione di prendersela nei confronti degli italiani, intesi come persone fisiche alle prese con enormi problemi reali. Qualcuno si ammazza? Peggio per lui. Altri non ce la fanno a pagare tutte le (tante) tasse? Eva­sori da mettere all’indice. E via dicendo.

Il motivo di un simile comportamento non è soltanto genetico (la razza superio­re dei professori). Ognuno risponde ai suoi padroni. I loro sono Napolitano, le banche e qualche burattinaio senza volto. Non certo gli elettori. I partiti invece, per quanto sgangherati, affamati di soldi e infiltrati da mariuoli, agli affari nostri ci devono pensare eccome, pena il calcio nel sedere che li rispedisce a casa come dimostrato nelle recenti elezioni.

Per questo auspichiamo un veloce ri­torno della politica nella stanza di co­mando, ben consci del rischio che ciò comporta. Per questo abbiamo chiesto ie­ri al Pdl di prendere le distanze dal gover­no Monti prima che sia troppo tardi. Il te­ma è al centro del dibattito, non per meri­to nostro ma per una presa di coscienza generale. Il premier e i suoi, capita l’aria che tira, oltre alle scuse si sono affrettati a riagitare lo spettro della Grecia e a pro­mettere non meglio precisati provvedi­menti per lo sviluppo. Hanno bisogno di prendere tempo per salvare più che noi la loro faccia. Può il Pdl pagare un prezzo così alto per un obiettivo così inutile? Ber­lusconi ha avviato le consultazioni tra i suoi.

Molti sono per un gesto di rottura; pochi, ma capitanati da Gianni Letta, per turarsi il naso e continuare ad appoggia­re il governo. Sono ore decisive e se pas­sasse la seconda ipotesi, speriamo che il brutto odore non stordisca altri milioni di elettori.

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