Pensioni, il piano Berlusconi: portare le minime a 1.000 euro

E rilancia la campagna anti tasse: "Con noi al governo via l'Imu". L'altolà all'esecutivo sulle riforme: "Potremmo non seguirlo più"

Pensioni, il piano Berlusconi: portare le minime a 1.000 euro

Prosegue inesorabile il countdown che porta al fatidico 25 maggio. E, ormai arrivati a -13, Silvio Berlusconi spinge sempre di più sull'acceleratore della campagna elettorale. Ce n'è infatti non solo per il governo «tutto di sinistra» o per Angelino Alfano che gli fa da «stampella» solo «per amore di carriera», ma anche per lo stesso Matteo Renzi che «fino ad ora ha solo aumentato le tasse». Un affondo duro quello del leader di Forza Italia intervistato da Tgcom24, fino al punto di mettere in discussione il percorso riformatore che «stiamo ritenendo di non poter più seguire». Perché, spiega l'ex premier, «hanno cambiato l'accordo», a partire dalla «legge elettorale» dove «hanno messo il ballottaggio» che «è una cosa inaccettabile».
Un Berlusconi all'attacco, dunque. Deciso a recuperare consensi e convinto di riuscire a superare la soglia psicologica del 20%. Non a caso proseguirà nella maratona tv, con interviste a televisioni nazionali (questa mattina alle 8.40 La telefonata con Maurizio Belpietro su Canale5, domani alle 9 Uno Mattina su Raiuno) e locali. Il 21 maggio, invece, sarà la volta di Porta a porta (il 19 dovrebbe toccare a Beppe Grillo e il 22 a Renzi). Ma il leader di Forza Italia sarà anche in piazza. Domani a Roma parteciperà alle 16.30 ad una manifestazione in sostegno di Antonio Tajani, capolista della circoscrizione Centro. Il 22, invece, dovrebbe tenere un comizio a Roma, al Palazzo dei Congressi dell'Eur, mentre il giorno successivo chiuderà la campagna elettorale con un comizio a Milano.
Guantoni incrociati, quindi, con Renzi. A partire da un tema caldissimo come quello dell'Expo. Se il premier rinnova la fiducia al commissario Giuseppe Sala e dice che i lavori «devono andare avanti», Berlusconi ci tiene a dire che nell'ondata di arresti e inchieste Forza Italia non c'entra nulla. L'Expo, spiega l'ex premier, «è importantissimo» e «guai se le cose non fossero perfette per l'apertura». «La nostra parte politica – aggiunge – non c'entra nulla con questi scandali che coinvolgono persone protagoniste della vecchia Tangentopoli». E ancora: «Molte cose sono aria fritta, in tutte le cose con riguardano appalti ci sono delle telefonate, è la vita».
Il leader di Forza Italia punta poi l'indice sui temi economici. Perché Renzi, dice, «è il presidente di un esecutivo di sinistra, sostenuto in Parlamento dalla sinistra, che fa le cose che la sinistra ha sempre fatto» visto che «finora ha solo aumentato le tasse». «Noi, invece, stiamo scrivendo il programma per le elezioni politiche e – spiega ai microfoni di Tgcom24 – posso dire sin da adesso che se andremo al governo nel primo Consiglio dei ministri faremo come la volta precedente e toglieremo di nuovo l'Imu che i governi di sinistra hanno rimesso e aumenteremo la pensione minima ai pensionati a 800 euro. Anche se stiamo studiando le coperture per arrivare a mille. Aumenteremo di 200 euro anche il fondo per le casalinghe che fanno un lavoro importantissimo e non riconosciuto».
Un passaggio anche sulla sentenza Mediaset, per la quale ha iniziato venerdì scorso a scontare la pena accessoria dell'affidamento ai servizi sociali. Un pronunciamento su cui Berlusconi continua a non tacere tutte le sue perplessità, tanto che nonostante i vincoli imposti dal tribunale di sorveglianza impongano cautela nelle dichiarazioni pubblica l'ex premier torna a criticarla. È una sentenza, dice, «costruita per escludermi».

«Sono toccato – sono le parole del leader di Forza Italia - da una sentenza che è stata una costruzione particolare, la base della mia esclusione dal Parlamento, ciò che la sinistra ha tentato di fare dal ‘94». «Ma sono sicuro - conclude - che in pochissimo tempo mi verrà ridata la mia piena onorabilità».

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