Non piace a Bocchino, a Rosy Bindi, a Di Pietro e più in generale al variegato circo della sinistra. Il che significa che è una buona idea. Parliamo della ricandidatura a premier di Silvio Berlusconi a capo di una rinnovata formazione di centrodestra. I nuovi partigiani repubblicani (nel senso di fan di La Repubblica) sono spiazzati e nel panico. La festa della liberazione celebrata il 12 novembre 2011, giorno delle dimissioni di Berlusconi, non ha portato bene. Non solo non sono saliti loro al potere, non solo hanno dovuto fare da zerbino a un professore bocconiano non certo di sinistra e che per di più, notizia di ieri, odia la concertazione, sindacale e non. Ora rischiano di ritrovarsi al punto di partenza, cioè per loro a un punto morto. Nel senso che è morta la speranza di essersi liberati definitivamente dell'unico vero ostacolo ai loro progetti di guidare l'Italia, con chicchessia (Monti, Vendola, Casini, Di Pietro, uno per l'altro) ma guidare indisturbati.
Raccontano che Berlusconi si sia messo a dieta, abbia sfoltito la corte e annullato le vacanze. Vuole essere in forma perché quella che lo aspetta è un'impresa riuscita una volta sola nella storia: resuscitare, possibilmente per più di tre giorni. Per la verità noi non lo abbiamo mai visto morto e non abbiamo mai avuto dubbi sul suo ritorno. E non per simpatia o dovere. È perché non siamo abbastanza intelligenti e colti da immaginare oggi un centrodestra senza Berlusconi. O ce la fa lui o addio al sogno di un Paese liberale. E tra il niente e il sogno, meglio il secondo.
La ridiscesa in campo non sarà una passeggiata, la strada è in salita, molto dovrà cambiare e, dicono dalle parti di Arcore, molto cambierà. A partire dal Pdl, dentro il quale, per paura o per calcolo personale, qualcuno aveva lavorato per soluzioni alternative. Poi sono arrivate le elezioni amministrative e i sondaggi sulle Politiche. Un disastro. Altro che primarie, burocrazie di partito e inciuci di vario genere.
Sono solo tempo perso, vicoli ciechi, trabocchetti che fanno perdere identità e allontanano gli elettori. Meglio Monti di Casini, Grillo di Bersani. E solo Berlusconi potrebbe farcela a comporre un nuovo, rivoluzionario puzzle.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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