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Perugia, per vendicare il figlio uccide il suo rivale in amore

Perugia, per vendicare il figlio uccide il suo rivale in amore

Amore e morte, passione e vendetta. Almeno a quanto emerge, fino ad ora, dalle indagini. Un padre e un figlio sono finiti sul registro degli indagati per l'omicidio pluriaggravato di Alessandro Polizzi, 24 anni e il tentato omicidio della sua fidanzata, Julia Tosti, di 20 anni, delitto avvenuto alle 3 di notte di lunedì scorso in via Ettore Ricci 14, nel quartiere di Madonna Alta. I nomi dei due congiunti - Riccardo di 54 anni, artigiano del vetro, originario di Roma e Valerio Menenti, di 26 anni, professione tatuatore - compaiono nell'avviso degli esami autoptici, che verranno completati nelle prossime ore, sul corpo del Polizzi. Nella serata di mercoledì le abitazioni dei Menenti e anche il laboratorio di tatuaggi erano stati perquisiti dagli uomini della squadra mobile su mandato del pubblico ministero Antonella Duchini e i due erano stati sottoposti anche all'esame dello «stub».
I due congiunti si proclamano innocenti; il tatuatore ricorda che, addirittura, da venerdì scorso fino a mercoledì era ricoverato in ospedale, dove è stato operato in Otorino per la riduzione della frattura al setto nasale, subìta proprio nel corso dell'ennesimo scontro fisico, in pochi mesi, con il Polizzi nella serata di giovedì. Gli inquirenti hanno prelevato anche i filmati delle telecamere di sicurezza della struttura ospedaliera, distante poche centinaia di metri dalla abitazione dell'omicidio e quelle lungo via Settevalli nelle immediate vicinanze della palazzina dell'orrore, per le opportune verifiche. «Non ci stiamo a passare da vittime a carnefici» - ha affermato la moglie e madre dei due indagati. Il figlio, infatti, avrebbe avuto - lo ha raccontato lui stesso - almeno tre scontri fisici con il nuovo fidanzato della sua ex («Siamo stati insieme otto mesi, fino a poco prima di Natale» - ha rivelato). Un paio di queste liti sono certificate da denunce formali. «No, il violento era l'ex fidanzato» - ha sostenuto invece il padre di Julia. E pensare che sino ad un anno fa Alessandro e Valerio si frequentavano, nelle palestre (la vittima praticava le arti marziali) e in discoteca ed erano amici molto stretti. Il Polizzi si era fatto tatuare, più volte, proprio da Valerio nel laboratorio di Ponte San Giovanni. L'ultimo tattoo un tirapugni sul bicipide del braccio destro. È molto probabile che sia stato per Julia, una bella ragazza mora, che i due compagni hanno non solo rotto l'amicizia, ma sono diventati pure fieri avversari, tanto da venire più volte alle mani.
Ieri, nella tarda mattina, Julia ha lasciato l'ospedale sotto scorta ed è stata condotta, come testimone sotto protezione, in una località segreta. «È ancora sotto choc», ha spiegato l'avvocato Luca Maori, che tutela gli interessi della ventenne e della sua famiglia. Gli inquirenti hanno in mano l'arma del delitto (una vecchia Beretta calibro 9 modella '34), ritrovata sotto il mobiletto della televisione e stanno cercando un corpo contudente (forse una chiave inglese) con la quale l'aggressore ha colpito sia Julia, sia Alessandro.
Secondo quanto ha rivelato l'avvocato Maori, il killer ha esploso il primo colpo, dopo aver sfondato a calci e spallate la porta dell'appartamento, contro la ragazza (dunque era lei il bersaglio principale), quindi ha ingaggiato una colluttazione con il Polizzi, intervenuto a difesa della sua donna, con la quale era fidanzato dallo scorso 3 febbraio, secondo quanto Julia ha riportato nel suo diario su Facebook.

La pistola ha sparato ancora, prima di incepparsi e mentre Alessandro stramazzava, colpito al torace, nel corridoio, l'assassino è fuggito a rotta di collo lungo le scale.

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