Philippe Starck, star internazionale del design contemporaneo, è approdato ieri a Firenze per scombussolare, con il suo lavoro «sovversivo» i ritmi ossessivi della moda. «Tutti parlano di ecologia, ma il solo parametro ecologico per me è la durata di un prodotto» dichiarava infatti il designer che con sua moglie Jasmine ha disegnato S+Arck with Ballantyne, 60 modelli fra uomo e donna, nei negozi il prossimo ottobre. Del resto per uscire dal circolo vizioso della «Klinex society», la cultura americana dell'usa e getta, ci vuole una nuova attitudine verso l'acquisto di prodotti longevi. Tuttavia, progettare cose durevoli esplorando il lato sexy dell'intelligenza non è facile.
Ci vuole la complicità del cashmere, naturalmente hi-tech, lavorato in una fabbrica scozzese che da sempre soddisfa l'esigenza di qualità di una sovrana «avara» come la regina d'Inghilterra e il touch italiano dell'azienda che appartiene al fondo Charme. «Voi italiani siete i migliori al mondo, avete un'intelligenza del fare straordinaria e non solo nel lavorare la maglia ma nel proporla e venderla». Matteo Montezemolo, responsabile del progetto, fieramente concordava mentre giacche, cappotti, abiti e maglie in cashmere «wet out» abbinato a tessuti tecnici debuttavano nel corso di un evento alla Stazione Leopolda. Ma di cashmere a Pitti Uomo si è parlato anche da Annapurna che ha proposto a chi pensa all'amore come alla forma più alta di meditazione e viceversa il kit «Pulse»: un tappetino double-face, una t-shirt e una canotta per lui, canotta e sottoveste traforate per lei, olii essenziali, incenso e il guanto con micro palline di Swarovski per praticare il più piacevole dei massaggi. Un regalo che nelle varianti del bianco, del tortora e del nero, non costerà meno di 3 mila euro.
La fibra degli dei esce vincente anche nella versione «summer» proposta da Kangra con maglie in finezza 18 mentre uno speciale aspetto vintage è ottenuto con trattamenti di sovratinture sul cashmere e seta. «A settembre inaugureremo il nostro primo monomarca a Napoli - ha dichiarato Gionata Reverberi, amministratore delegato della Hadam's di Reggio Emilia che possiede il marchio -, un progetto pilota che porterà a diverse aperture l'anno prossimo».
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