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"Ricorso del governo contro di me? Vadano all'Onu". Nessun mea culpa da parte di De Luca

Il governatore campano replica con sfrontatezza alle polemiche del centrodestra sui manifesti istituzionali anti-governo. "Ricorso alla Corte dei Conti? Vadano all'Onu...". Poi l'azzardato commento sulle tensioni con la polizia

"Ricorso del governo contro di me? Vadano all'Onu". Nessun mea culpa da parte di De Luca

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"Più grave dei manganelli". De Luca provoca ancora la polizia

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L'atteggiamento è strafottente, i toni provocatori come spesso accade. Dopo le polemiche per i manifesti contro il governo con il simbolo della Regione Campania, Vincenzo De Luca non ha accennato ad alcun ripensamento. Anzi, lasciando la sala della Mostra d'Oltremare dove si trovava stamani per un convegno, il governatore campano ha rivendicato quell'iniziativa poco istituzionale e molto politica. "Ringraziamo i giornali che hanno rilanciato anche sul piano nazionale i nostri manifesti grazie di cuore per l'implementazione", ha commentato De Luca, dribblando le accuse di aver usato quella comunicazione per fare propaganda.

A muovere questa contestazione era stato in coro il centrodestra, indignatosi per le affissioni comparse nelle scorse ore in tutte le province campane, peraltro proprio a pochi giorni dalle tensioni tra il governatore e il premier Meloni sul tema dei fondi di coesione. Incalzato sulla discussa mossa dei manifesti contro l'esecutivo ("Il governo Meloni tradisce il Sud", recitano infatti i poster), De Luca ha replicato con sfrontatezza all'annunciato ricorso alla Corte dei Conti da parte dei gruppi di centrodestra in Consiglio regionale per valutare un eventuale danno erariale. "Facciano ricorso anche alle Nazioni Unite...", ha chiosato.

Il presidente ha poi commentato le polemiche sugli scontri tra manifestanti e polizia, azzardando un improbabile accostamento con le tensioni verificatesi a Roma durante la manifestazione - guidata dallo stesso De Luca - contro l'autonomia differenziata. "Le manganellate agli studenti registrate a Pisa è un fatto grave che ha occupato le prime pagine ma la settimana prima c'è stata una cosa più grave ancora, perché alla manifestazione di dieci giorni fa a Roma c'è stato il cordone di polizia a bloccare e buttare per aria 500 sindaci", ha affermato il governatore, proponendo una narrazione alquanto discutibile dei fatti. Nella Capitale, infatti, l'esponente dem aveva alzato i toni con le forze dell'ordine. "Ci dovete caricare, ci dovete uccidere, ci dovete uccidere!", si era messo a urlare senza motivo davanti agli agenti.

Sullo sblocco dei fondi Ue per la Campania, De Luca non ha infine rinunciato a un altro giro di accuse al governo, sempre con toni molto accesi. "Siamo alla delinquenza politica e dobbiamo combattere, lo dico ai ragazzi".

E avanti, fino al prossimo insulto.

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