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"Ci dovete caricare e uccidere". Le urla choc di De Luca contro i poliziotti

Il governatore della Campania sbotta con gli uomini in divisa: "Chiedete che qualcuno venga qui a parlare sennò dovete caricarci, è chiaro? Ci dovete uccidere". L'ira dei sindacati di polizia: "Provocazioni inaccettabili"

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Quella di ieri, 16 febbraio, è stata una giornata ad alta tensione nel cuore di Roma, nelle zone della politica in cui è andata in scena la sfuriata di Vincenzo De Luca verso il governo. Contro l'Autonomia differenziata si sono uniti 200 amministratori locali che hanno ribadito il loro "no" nei confronti di un progetto che - dal loro punto di vista - finirà per penalizzare il Sud e per ampliare ulteriormente le differenze rispetto al Nord. In primo piano però è passato lo show del governatore della Regione Campania, tra l'insulto ("stronza") a Giorgia Meloni e le urla contro la polizia presente a Palazzo Chigi.

In un video di LaPresse è stato immortalato De Luca che, con grande veemenza, si è rivolto agli uomini in divisa che dal loro canto stavano invitando alla calma evitando di creare situazioni di pericolo con le spinte. Improvvisamente De Luca ha iniziato a perdere la pazienza e infine ha sbottato: "Chiedete che qualcuno venga qui a parlare sennò dovete caricarci, è chiaro? Ci dovete caricare, ci dovete uccidere, ci dovete uccidere". Nel frattempo i presenti hanno acclamato il governatore a suon di "presidente, presidente, presidente" mentre De Luca continuava a ripetere sgolandosi: "Ci dovete uccidere, ci dovete uccidere".

Non è tardata ad arrivare la reazione del Sindacato Italiano Unitario dei Lavoratori della Polizia. Il segretario Felice Romano ha innanzitutto rivolto un plauso non solo al Funzionario di polizia che ha mostrato "grande professionalità" ed equilibrio per gestire il tutto ma anche ai colleghi presenti in servizio. Al ringraziamento verso il Prefetto di Roma è seguita la condanna per l'atteggiamento di De Luca che ha lasciato basito il segretario del Siulp.

Romano ha puntato l'attenzione sul fatto che assumere atteggiamenti scomposti e provocatori non è tollerabile per chiunque e a maggior ragione per chi ha responsabilità istituzionali. "La Polizia di Stato presente in servizio in quella sede, non era lì per ricevere offese e provocazioni inaccettabili ma per garantire che democraticamente e nel rispetto delle regole, i manifestanti potessero esprimere le loro idee". Da qui l'invito a prendere consapevolezza del proprio ruolo e di quanto possa incidere sulla tenuta democratica e sulla sicurezza pubblica.

Sulla stessa linea Valter Mazzetti, segretario generale Fsp Polizia di Stato, secondo cui è doveroso stigmatizzare con forza il comportamento di De Luca. "Provocazioni assurde come 'ci dovete caricare, ci dovete uccidere', o 'non faccia il pinguino con me' frase rivolta a un Funzionario di polizia, sono sinceramente inaccettabili da chiunque, e più che mai da un uomo che rappresenta le istituzioni", ha tuonato.

Mazzetti ha aggiunto che l'isteria e la convinzione di poter dire e fare tutto "manifestando la propria spocchia a spese di chi lavora" sono elementi che costituiscono "un'offesa grave a chi porta la divisa, e non degne di un uomo dello Stato".

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