Non si placa la polemica tra il Quirinale e la procura di Palermo sull'uso e la divulgazione delle telefonate intercettate durante le indagini sulla trattativa tra lo Stato e la mafia. Dopo che il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha sollevato il conflitto di attribuzioni dei poteri davanti alla Corte costituzionale, si è mosso il procuratore di Palermo Francesco Messineo. "Il conflitto di attribuzione sollevato dal Quirinale non determina alcun obbligo di sospensione dell’attività d’indagine", ha avvertito il Messineo sottolineando che i magistrati potrebbero valutare "l’opportunità di porre una sospensione" in attesa che la vicenda si chiarisca.
Intanto, ad Antonio Di Pietro proprio non va giù l'intervento di Napolitano che ha impedito ai pm di Palermo di usare le intercettazioni che lo coinvolgerebbero nell'ambito dell'inchiesta sulla presunta trattativa Stato-mafia. Ieri il leader dell'Idv ha accusato il Capo dello Stato di mortificare le istituzioni e oggi è persino più duro: "Invece di mettere a disposizione dei giudici tutto perchè dopo 20 anni si possa sapere la verità sui fatti che hanno portato alla morte di servitori dello Stato, l’unica cosa che si sa è che proprio il Capo dello Stato non vuol far sapere cosa è successo", tuona Di Pietro. Secondo lui tra procura di Palermo e Quirinale "non è in atto uno scontro, ma piuttosto di una scelta netta di come vada applicata la Costituzione, per la quale tutti i cittadini sono uguale di fronte alla legge". Di Pietro non nega l'immunità prevista per il Capo dello Stato, ma sostiene che questa non possa valere "anche per chi parla con lui: c’è un diritto/dovere delle parti processuali di conoscere quel che ha detto Mancino".
Il leader dell'Idv, però, non si limita a prendersela con il Colle, ma spara a zero pure su Palazzo Chigi, definendo il governo Monti "un becchino che sta vivendo sulla morte della società italiana". E aggiunge: "Noi non vogliamo essere in linea con questo governo, dissentiamo su tutto. Se qualcuno vuol fare altro, non ce lo ha ordinato il medico di stare assieme".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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