La prima seria perturbazione dell'autunno ha scaricato acqua e neve sull'Italia, senza però provocare i disastri temuti. Soprattutto a Roma, dove comunque il picco delle piogge è atteso in tarda serata. «Non ci preoccupa - ha detto il capo della Protezione civile, Franco Gabrielli, dopo la riunione del Comitato operativo convocato per prepararsi all'emergenza - chi dice che abbiamo esagerato. L'anno scorso ci sono stati 50 morti per il maltempo. La prima cosa che conta è portare a casa la pellaccia. Dunque, diciamo no agli allarmismi ma anche all'indifferenza. La cautela è necessaria, bisogna prepararsi». Tanto intensa quanto veloce, l'ondata di maltempo già oggi a mezzogiorno lascerà il Paese. La Capitale era pronta al peggio, con 40mila sacchi di sabbia, un centinaio di mezzi pesanti ed idrovore, sorveglianza dei monumenti e 1.400 uomini schierati. Ma già in mattinata le cartine dei satelliti facevano tirare un sospiro di sollievo dopo i timori dell'altroieri. Le precipitazioni a Roma ci saranno, ha spiegato Gabrielli, «ma meno intense del previsto, anche se ci può sempre essere un colpo di coda e dunque bisogna mantenere alta la guardia». Questa prima perturbazione autunnale, ha avvertito il capo del Dipartimento, «è solo un antipasto di quanto succederà nei prossimi mesi: bisogna quindi prepararsi adeguatamente, evitando di entrare in un loop di panico. Che piova o no - ha sottolineato - a noi interessa fino a un certo punto. Quello che conta sono gli effetti al suolo che possono essere estremi in un Paese fragile come l'Italia. Dove ci sono Comuni che non hanno ancora un piano di protezione civile». Intanto, è polemica sugli allarmi lanciati nei giorni scorsi da siti meteo che preannunciavano cicloni e nubifragi devastanti. Daniele Cat Berro, della Società meteorologica italiana, ha parlato di «allarmismo ingiustificato. Per quanto ci riguarda - ha aggiunto - già ieri noi avevamo smorzato i toni, parlando di una perturbazione in fase di attenuazione». Ed anche Gabrielli ha attaccato «i maghi che fanno della meteorologia un'occasione di avanspettacolo: serve meno ironia e meno frizzi e lazzi».La realtà, ha rilevato, «è che l'innalzamento della temperatura registrato nell'area del Mediterraneo porta al formarsi di celle temporalesche imprevedibili che si strutturano e si scaricano velocemente sul terreno con effetti pericolosi». A Genova intanto si scopre che alcuni documenti comunali sull'esondazione del rio Fereggiano che causò l'alluvione del 2011 in cui morirono sei persone sarebbero stati falsificati: per questo, con l'accusa di falso aggravato e calunnia, tre alti dirigenti del Comune di Genova sono stati indagati dalla Procura. Uno dei funzionari comunali, Sandro Gambelli, capo del settore di Protezione civile è stato arrestato e posto ai domiciliari.
L'indagine rappresenta uno stralcio della più vasta inchiesta sull'alluv ione del 2011 e proprio indagando su eventuali responsabilità istituzionali sull'evento, gli inquirenti si sono trovati di fronte a un documento redatto dall'area di risk management del Comune che non corrisponderebbe al vero.La pioggia non fa disastri Ma ora nella bufera finiscono gli allarmisti
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