Ancora una volta le primarie creano imbarazzo in seno al Pd. In Toscana, a Pistoia, si registra un vero e proprio terremoto: a pochi giorni dalle elezioni amministrative 139 militanti democratici hanno deciso di non rinnovare la tessera del partito. Il particolare curioso, la "notizia", è che tutti sostenevano Roberto Bartoli, arrivato secondo (con il 28%) alle primarie del centrosinistra (vinte da Samuele Bertinelli). Ecco come spiegano la loro scelta di andarsene dal Pd: "Motivo della nostra decisione - scrivono in una nota - è il trattamento da noi subito, come minoranza interna al Pd pistoiese e come sostenitori di Roberto Bartoli, da parte della maggioranza uscita dall’ultimo congresso e dalle stesse primarie".
A far arrabbiare i 139 militanti sarebbe stato, in particolare, "il comportamento del segretario comunale Paolo Bruni e del segretario provinciale Marco Niccolai, ripetutamente mancati al loro ruolo di garanti e di coordinatori dell’intero partito". Si punta il dito, quindi, sulle regole e le garanzie.
I sostenitori di Bartoli fanno sapere che avrebbero voluto attendere le elezioni prima di far uscire il proprio malcontento, ma hanno cambiato idea dopo che il segretario Paolo Bruni, "ignorando e sminuendo chi nel partito ha posizioni diverse da quelle della maggioranza, e segnatamente dalle sue, ha disinvoltamente affermato che solo pochi tesserati avevano seguito Bartoli fuori dal Pd, lasciando intendere che altrettanto pochi lo avrebbero fatto in seguito".
Perse le primarie Bartoli si era riservato la possibilità di fare una lista civica. Poi però ci aveva ripensato, dopo l’incontro con il segretario regionale Andrea Manciulli.
Ha fatto seguito la decisione di lasciare il partito. Intanto domani arriva a Pistoia il segretario Pier Luigi Bersani. Riuscirà a tenere unito il partito ricucendo la spaccatura che si è creata con le primarie?- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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