la polemicaIo, medico legale, vi spiego perché toccava a me visitare il Cavaliere


Il dottor Feltri, a proposito delle visite fiscali disposte sul Cavalier Silvio Berlusconi, ha scritto e poi anche sostenuto in televisione che queste visite non dovevano essere affidate a un medico legale (mi pare di ricordare che abbia usato il termine dispregiativo di «tuttologo medico legale»), bensì ad uno specialista, perché in caso di malattia ci si rivolge allo specialista, non al medico legale.
Sono il medico legale incaricato della seconda visita.
Diversamente dal dottor Feltri, ritengo logico che un giudice per una visita fiscale si rivolga ad un medico legale, almeno per due motivi:
1) perché un accertamento solo diagnostico (qual è quello della visita fiscale) rientra fra i compiti specifici dello specialista in medicina legale
2) perché, in concreto, il giudice, conoscendo il medico legale, «si affida» in prima istanza ad un medico legale: a questo rapporto fiduciario non è estraneo il fatto che alla struttura di medicina legale di cui faccio parte la Procura di Milano affida «da sempre» la esecuzione delle autopsie giudiziarie e di questa stessa struttura le varie sezioni del Tribunale di Milano si servono frequentemente per perizie, visite fiscali e visite carcerarie.
Spetta poi al singolo medico legale di volta in volta incaricato chiedere di essere affiancato da uno specialista della materia, quando ne ravveda la necessità/opportunità.
Nel caso specifico il collega medico legale per primo intervenuto richiese l'associazione di un oculista.
Per parte mia, al secondo incarico, chiesi ed ottenni l'associazione sia di un oculista, sia di un cardiologo (entrambi di chiara fama e massima competenza tecnica), in quanto alla patologia oculare si erano aggiunte complicanze cardiocircolatorie.
Quindi, spero che il dottor Feltri rettifichi (mi accontento di una rettifica non formale, bensì delle di Lui intime convinzioni) il proprio convincimento riguardo i medici legali della sezione di Medicina legale dell'Università di Milano: noi non sappiamo cosa sia la terapia e non ci azzarderemmo mai a curare un paziente: invece rivendichiamo la nostra peculiare professionalità di «tramiti» fra linguaggio medico e linguaggio giuridico, ben consapevoli che, quando la situazione lo richiede, si debba coinvolgere la professionalità di altri medici specialisti.


Una ultima precisazione: vorrei assicurare il dottor Feltri che queste visite fiscali non hanno previsto alcun compenso.
Distinti saluti.
*Coordinatore della Sezione
di Medicina legale
dell'Università di Milano

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