La fake news del Consiglio d'Europa: "Poliziotti italiani razzisti". Meloni: "Vergogna"

Fdi e sindacati smontano la balla del racial profiling, la sinistra la usa contro il decreto Sicurezza

La fake news del Consiglio d'Europa: "Poliziotti italiani razzisti". Meloni: "Vergogna"
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Le fake news sulle nostre forze dell’ordine «razziste» torna ciclicamente, a tirarla fuori stavolta è Bertil Cottier, presidente della Commissione europea contro il razzismo e l’intolleranza del Consiglio d’Europa (Ecri), convinto che in Italia arresti, fermi e perquisizioni vengano effettuati secondo una «profilazione razziale» sistematica. Lo direbbero dei sedicenti esperti che si sarebbero abbeverati alle solite fonti (leggasi Ong e associazioni vicine ai migranti).

L’ultima volta a scendere in campo contro questa strampalata ipotesi fu persino il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che aveva telefonato al capo della polizia Vittorio Pisani esprimendogli il suo «stupore» e la sua vicinanza. La storiella del racial profiling «come fenomeno crescente in molti Paesi europei, con testimonianze credibili» in Italia serve a ribaltare il rapporto causa-effetto. Non è che le nostre carceri sono piene di immigrati perché la polizia e i carabinieri sono razzisti (gli italiani di seconda generazione diventati agenti nelle nostre forze dell’ordine non sono più nemmeno una novità), le statistiche nude e crude dicono che i clandestini delinquono 50 volte più dei migranti regolari.

La polizia e i carabinieri si muovono sempre e solo sulla base di comportamenti sospetti e precise dinamiche operative. Invece i soloni europei pretendono che le pratiche di fermo e di controllo e perquisizione della polizia siano sottoposte a un giudizio «indipendente» con la partecipazione attiva «della società civile e dei rappresentanti dei gruppi potenzialmente esposti alle pratiche di profilazione razziale», come se fossimo un Paese fuori controllo. Una farsa su cui la sinistra è pronta a costruire la solita narrazione anti sbirri a senso unico, agitando il solito spettro dell’odio razziale («Ci sono persone fermate sulla loro presunta identità o religione») e dell’allarme xenofobia già usato contro i clandestini finiti nei Cpr i Albania, proprio nei giorni in cui si discute del decreto Sicurezza, gettando benzina in un clima già incandescente per i cascami legati alle proteste pro Gaza e anti grandi opere.

«L’Ecri si ridotto a una Ong politicizzata, pagata con soldi pubblici, anche italiani», dichiara l’europarlamentare Fdi Nicola Procaccini. Di «scarsa obiettività» e di tesi «diffamatoria, poco lucida, offensiva e scorretta» parla Galeazzo Bignami, capogruppo Fdi alla Camera, secondo cui il decreto Sicurezza in discussione aumenti «le tutele sia delle nostre forze dell’ordine, sia dei cittadini». «Ennesimo attacco fuori dalla realtà», sottolinea l’europarlamentare leghista Paolo Borchia, cui fa eco Maurizio Gasparri: «Dichiarazione fuorvianti e consigli inutili». Anche il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, è intervenuta sul tema: «Le parole pronunciate dalla Commissione contro il razzismo e l'intolleranza del Consiglio d'Europa, che accusano le Forze di polizia italiane di razzismo, sono semplicemente vergognose. Tutti conoscono i numerosi episodi in cui agenti delle Forze dell'ordine vengono aggrediti, spesso da immigrati irregolari, mentre svolgono il proprio dovere con coraggio, dedizione e rispetto della legge.

Purtroppo non è la prima volta che alcuni organismi del Consiglio d'Europa - finanziato anche con i soldi dei cittadini italiani - si abbandonano a giudizi infondati, frutto di un approccio ideologico e di pregiudizi evidenti».

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