Il Ponte sullo Stretto è morto un'altra volta. Questa volta dopo una breve «resurrezione». Ieri la Repubblica aveva annunciato il probabile riavvio delle procedure da parte dei ministri dell'Ambiente, Clini e dello Sviluppo, Passera che, secondo il quotidiano, avrebbero rispettivamente riaperto l'iter per la valutazione di impatto ambientale e per la Conferenza dei servizi sull'opera.
Una strana circostanza visto che il Ponte è stato definanziato dal Cipe e stralciato dall'Allegato infrastrutture del Def 2012. La chiamata alle armi degli ambientalisti sponsorizzata da Repubblica ha ravvivato la vecchia armata Brancaleone a tinte rosso-verdi. Non solo il leader del Sole che ride Angelo Bonelli si è cimentato nel suo sport preferito (sostenere che l'opera del valore di 8,5 miliardi sottrarrebbe fondi per combattere il dissesto idroeologico e sostenere il trasporto pubblico), ma anche due senatori del Pd, Della Seta e Ferrante, hanno vergato l'ennesimo comunicato. «Clini e Passera smettano di cimentarsi in questo ridicolo accanimento terapeutico su un'opera morta e sepolta», hanno dichiarato in tandem.
In tarda serata è giunta la smentita definitiva del ministro dell'Ambiente.
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