La Corte dei Conti ha respinto il visto di legittimità sulla delibera CIPESS n. 41/2025 relativa al Ponte sullo Stretto di Messina: le motivazioni del mancato visto non sono ancora note e saranno comunicate entro 30 giorni ma la sinistra già esulta e chiede "la testa" del ministro Matteo Salvini. "Vince la giustizia, vince il diritto. Salvini ha tenuto in ostaggio il Paese con la sua follia, sottraendo 14 miliardi di euro allo Stato per un progetto mai validato da alcun tecnico o organismo dello Stato: un progetto vecchio di 26 anni, che viola le direttive europee su ambiente e concorrenza", ha dichiarato in una nota Angelo Bonelli, deputato di Alleanza Verdi e Sinistra e co-portavoce di Europa Verde.
"È il fallimento politico e istituzionale di Salvini, che ora deve dimettersi. Siamo pronti a denunciare alla Corte di Giustizia europea qualsiasi tentativo di andare avanti con una delibera illegittima", ha concluso Bonelli. Secondo il capogruppo Pd in commissione trasporti alla camera, Anthony Barbagallo, la decisione della Corte dei Conti è "uno schiaffo in faccia a Salvini e un segnale chiarissimo che il Governo non può ignorare. Sono numerose le irregolarità denunciate da istituzioni, esperti e realtà territoriali, e ora anche la magistratura contabile solleva seri dubbi di legittimità". Secondo l'esponente del Pd, "è inaccettabile che un'opera di tale portata proceda nonostante i rilievi formali e sostanziali che continuano a emergere. Ci appelliamo al giuramento di fedeltà alla Repubblica e alle sue leggi che la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e i suoi ministri hanno solennemente prestato". Per Barbagallo, questo "è un sonoro schiaffo a Salvini, il governo si fermi".
Per Marco Simiani, capogruppo Pd in Commissione Ambiente della Camera, ci sono "troppe irregolarità, troppe forzature. Gravissimo e ignobile che Salvini attacchi la Corte invece di assumersi le proprie responsabilità. Meloni e Giorgetti prendano immediatamente le distanze da queste parole e da questo modo di fare: un atteggiamento spregiudicato e irresponsabile". In serata il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti ha dichiarato che la decisione è "un grave danno per il Paese e appare una scelta politica più che un sereno giudizio tecnico".
Elly Schlein sostiene che "Meloni con le sue gravi affermazioni contro la Corte dei Conti chiarisce il vero obiettivo della riforma costituzionale. Non è una riforma che serve a migliorare la giustizia, né serve agli italiani. Serve a questo governo per avere le mani libere e mettersi al di sopra delle leggi e della Costituzione".