Anche se non hanno un supporto fisico è possibile prelevare Bitcoin in appositi sportelli ATM. Nel mondo ne esistono 50: uno dei primi nati è quello aperto a Vancouver dagli imprenditori Jackson Warren e Paul Szczesny, che ha registrato 81 operazioni solo nel primo giorno, e transazioni per un milione di dollari nel giro di un mese. Poi, dagli Usa a Dublino a Honk Hong il mondo si è popolato di sportelli per bitcoin. In Italia esiste un prototipo a Roma e un altro, aperto da pochissimo, a Pisa: funzionano come una cassa continua, si inseriscono le banconote da convertire, la macchina richiede il QR code (va bene sia una copia cartacea sia lo smartphone, che va avvicinato al lettore) e il codice su cui effettuare il trasferimento, e in pochi minuti quei soldi vengono accreditati sul conto sotto forma di Bitcoin. Unico limite (imposto dalla normativa italiana anti-riciclaggio): non è possibile convertire più di 999,99 euro.
Inevitabile che il mercato più fiorente per la moneta virtuale fosse proprio il mondo della Rete. Non a caso sono tantissimi i portali che consentono di fare shopping pagando in Bitcoin, a cominciare da un colosso come Amazon.
Ma se pensate che questa forma di pagamento sia roba da nerd limitata a dvd, libri, high-tech, vi sbagliate: alcuni siti abbastanza in voga oltreoceano si sono persino specializzati nella vendita di prodotti di fascia luxury, acquistabili solo in Bitcoin: è il caso di BitPremier, portale creato circa un anno fa e sul quale è possibile procedere all'acquisto di yatch da sogno, automobili di lusso, motociclette di grossa cilindrata, quadri antichi e persino di megaville immerse nel verde in località esotiche. Sullo stesso portale è in vendita un computer Machintosh di primissima generazione: data di uscita 1979, un vero e proprio cimelio che costa (al momento) oltre 27mila Bitcoin.
Molte grandi catene nel mondo si sono adeguate alla novità e hanno aperto alla possibilità di vendere prodotti e servizi accettando come forma di pagamento i Bitcoin. Tra queste il celebre marchio di lingerie Victoria's Secret e alcuni grossi hotel e casino di lusso negli Stati Uniti, come «D» e «Golden Gate» di Las Vegas. Una scelta sposata persino da un ateneo come l'Università di Nicosia, a Cipro, che già alla fine dello scorso anno ha deciso di consentire ai suoi studenti il versamento delle tasse accademiche attraverso il sistema Bitcoin. Molto fiorente anche il mercato delle gift-card pagate in Bitcoin: non so cosa regalare alla suocera o al fidanzato? Gli compro una carta prepagata, che potrà spendere nel negozio di riferimento, e che pago con moneta virtuale. Su gyft.com e bitcoingiftcars.com si possono comprare prepagate per applicazioni del cellulare, pranzi da Burger King, weekend in albergo, giochi per la playstation.
Il campo del «charity», cioè delle donazioni per beneficenza, trova terreno fertile nella Rete e concime utile nei Bitcoin. Uno dei portali più famosi è «gridcoin.us», che accetta in moneta virtuale donazioni per finanziare ricerche nel campo della medicina, della biologia, del cambiamento climatico. Con un meccanismo simile funziona anche «ZipperCoin», che raccoglie beneficenza virtuale per sostenere cause (reali) legate però al sociale. Sul portale «bitcoinsforcharity.
com», invece, si può contribuire a un vasto numero di cause benefiche: si va da quella per il riciclo intelligente di materiale informatico e tecnico da destinare a (o proveniente da) scuole e uffici, a quella per lo sviluppo e la diffusione di software liberi (non coperti cioè da copyright Windows o Apple), fino al finanziamento di organizzazioni non governative che combattono la diffusione dell'Aids in Paesi del terzo mondo e aiutano i bambini orfani a trovare un casa.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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